">

IL PANE E LE ROSE - classe capitale e partito
La pagina originale è all'indirizzo: http://www.pane-rose.it/index.php?c3:o41399

 

Per una visione generale della lotta del proletariato

(19 Novembre 2013)

Dal numero 11 di "Alternativa di Classe"

Gli odierni rapporti di produzione sono protetti dal potere dello stato borghese che, qualunque sia la forma del sistema rappresentativo e l'impiego della democrazia elettiva, costituisce l'organo per la difesa degli interessi capitalistici. Organicamente collegata alla classe borghese dominante si è strutturata una “classe intellettuale” composita, che gestisce la sovrastruttura ideologica del capitale. Questa classe comprende giornalisti televisivi e della carta stampata, professori universitari e politici, il cui compito consiste nella produzione e diffusione di uno strato culturale funzionale alla riproduzione del sistema economico capitalistico.
Portare avanti una prospettiva di classe non consiste nel prendersela con i politici corrotti. I politici fungono da velo di copertura rispetto ai veri detentori del potere che sono i capitalisti. Data la situazione presente di decadimento dell'energia rivoluzionaria, compito pratico è quello di esaminare il corso storico di tutta la lotta, ed è un errore definirlo lavoro di tipo intellettuale.
Non essendo pensabile in questa fase una affermazione di massa delle posizioni rivoluzionarie, il miglior risultato che il tempo prossimo può dare è la riproposizione dei veri scopi proletari e comunisti. Malgrado la gravità della situazione attuale, bisogna mettere un punto fermo per la ricostruzione di un movimento politico internazionale del proletariato.
Si tratta di costruire una organizzazione in grado di parlare il linguaggio di classe contro il dilagare del nazionalismo in tutte le salse. Parlare di socialismo contro il capitalismo, di rivoluzione contro il parlamentarismo, dell'indipendenza politica del proletariato contro il compromesso con qualche frazione della borghesia. Infine, soprattutto il linguaggio dell'internazionalismo contro quello dell'imperialismo, anche camuffato dietro il principio dell'autodeterminazione dei popoli. Si tratta di difendere queste posizioni in seno alla classe operaia, condizione indispensabile alla salvaguardia delle energie rivoluzionarie esistenti.
Nelle condizioni attuali del capitalismo,che nel corso della sua evoluzione ha assunto aspetti nuovi, le basi logiche dell'analisi fatta da Marx sono valide anche in presenza delle modificazioni che il funzionamento del sistema capitalistico ha subito nel suo sviluppo. La natura dei rapporti capitalistici di produzione non è oggi diversa dal passato. Non sono mutati la forma e il movente del profitto capitalistico nella società odierna, ed è tuttora presente la tendenza del capitale a reagire ad ogni richiesta di sostanziale elevamento delle condizioni di vita dei lavoratori. La verità che gli operai vivono ogni giorno è quella di lavorare sempre di più, creando di più: più beni, più servizi, più tutto, e molti guadagnano meno di prima. Si muore in fabbrica e sui territori, ed anche nel cosiddetto “tempo di pace”. Per il profitto.
Succede, ad esempio, nel mese di Settembre a Bari, che muore un operaio di un salumificio, dove il padrone prima compra macchinari con dispositivi di sicurezza, e poi li fa rimuovere per velocizzare la produzione. Anche il superlavoro uccide! E' ora di ritornare a parlare di riduzione di orario di lavoro e della giornata lavorativa, a parità di salario e di intensità dei ritmi, oltre che di lotta per elevare il salario medio!
Non si tratta di organizzare solamente una resistenza contro gli attacchi del capitale, il che è molto importante e deve essere fatto. Si tratta di far capire ai lavoratori, contro ogni illusione riformista, che si arriverà alla piena emancipazione soltanto con l'abolizione del sistema stesso del lavoro salariato. Con l'uscita dal sistema capitalistico.
Ma perché la classe operaia imponga la sua soluzione, delle premesse sono necessarie, premesse intimamente legate l'una all'altra: che essa non si lasci sviare dalle molte sirene che in periodi di crisi la borghesia mobilita per salvarsi e che sappia esprimere da sé l'organizzazione di classe contro ogni politica di unità nazionale, che si traduce nella formula: "che il proletariato si sveni, perché l'ordine capitalistico sia salvo". NOI RILANCIAMO, in forma cosciente, LA LOTTA DI CLASSE, STRUMENTO RIVOLUZIONARIO PER LA LIBERAZIONE DEL PROLETARIATO.

Alternativa di Classe

Fonte

Condividi questo articolo su Facebook

Condividi

 

Ultime notizie del dossier «Lotte operaie nella crisi»

Ultime notizie dell'autore «Circolo Alternativa di classe (SP)»

6939