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IL PANE E LE ROSE - classe capitale e partito
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Messaggio di saluto del Partido Obrero di argentina e del Polo Obrero

Ai/alle compagni/e dell'Assemblea nazionale di Progetto comunista

(27 Luglio 2002)

Salutiamo il vostro incontro, che si iscrive nella battaglia importante per la costruzione del partito rivoluzionario in Italia. Nella misura in cui conosceremo i documenti dell'incontro, li esamineremo e vi faremo avere le nostre opinioni e il nostro contributo.

Come ben sapete, gli sfruttati argentini stanno sviluppando una lotta di carattere rivoluzionario. La ruota del movimento piquetero è in marcia e lavora sempre più in profondità, producendo una vasta ricomposizione in senso rivoluzionario del proletariato argentino e una crescente unità di tutte le masse in lotta sotto la direzione della classe operaia.

Oggi possiamo affermare che il programma e l'organizzazione della Quarta Internazionale e del Partido Obrero sono il "nocciolo duro" di questo processo.

Un movimento di lavoratori disoccupati cominciato con contorni politici vaghi, è andato acquistando consistenza incorporando progressivamente un vasto settore di ex delegati operai licenziati. Con le assemblee nazionali piquetere, questo movimento non solo ha acquistato una centralizzazione nazionale ma si è anche trasformato in una fattore della situazione politica. Nella misura in cui si sviluppano la crisi e le lotte, questo movimento piquetero si va fondendo con un movimento più generale costituito di occupazioni di fabbrica contro i licenziamenti e le chiusure. Si delinea così il movimento che oggi, senza tentennamenti, definisce se stesso come l'organizzazione di lotta dei "lavoratori occupati e disoccupati". Una concezione strategica che è sempre stata presente nella costruzione del Partido Obrero. A partire da dicembre, in opposizione alla integrazione nello Stato delle correnti di disoccupati orientate dal centrosinistra e dal maoismo - FTV e CCC - il Polo Obrero (orientato pubblicamente dal Partido Obrero), e il Bloque Piquetero Nacional - egemonizzato dal Polo Obrero - si sono trasformati nell'asse programmatico e organizzativo della mobilitazione degli sfruttati che lavorano per un nuovo "argentinazo". Come parte di questo lavoro, il blocco piquetero sta organizzando centinaia di fabbriche occupate autogestite dai lavoratori, nella prospettiva della loro espropriazione sotto controllo operaio, della nazionalizzazione del sistema bancario e della riorganizzazione dell'economia nazionale sotto la direzione dei lavoratori. Su questo punto, vogliamo sottolineare l'utilizzo della tribuna parlamentare da parte del Partido Obrero che interviene in essa con i suoi progetti di espropriazione senza indennizzo delle aziende occupate.

Su un piano più generale, ci teniamo a dire che sono sempre più numerose le assemblee popolari che partecipano alle assemblee nazionali piquetere. Si aggiungono inoltre i movimenti dei risparmiatori e, prossimamente, il movimento degli studenti. E' in questo quadro che dobbiamo comprendere le importanti vittorie del movimento degli operai occupati, come all'Editorial Perfil, dei municipali della provincia di Salta o l'espulsione della burocrazia dai sindacati industriali come il SOIP (lavoratori del settore del pesce) a Mar del Plata. In tal modo, il movimento operaio va risolvendo praticamente la questione delle forze motrici che guideranno la rivoluzione argentina.

Lo scorso 26 giugno questo sviluppo ha fatto un salto qualitativo: il Bloque Piquetero Nacional, in unità con altre forze piquetere - come il Movimiento de Trabajadores Desocupados Anibal Verón, il Movimiento Independiente de Jubilados y Desocupados e anche la corrente “Barrios de Pie”, che si è separata dalla CTA - hanno occupato ponti e strade, sfidando la minaccia del governo che aveva dichiarato queste forme di lotta una sfida politica e aveva predisposto un dispositivo criminale per impedirla. In risposta al massacro consumato in Avellaneda, queste forze piquetere hanno organizzato un'imponente mobilitazione e hanno sconfitto il governo: questo è stato costretto a fare marcia indietro e a convocare elezioni anticipate.

In questo modo il blocco piquetero è emerso come l'unica forza in grado di far fronte politicamente il governo, che si pone cioè il compito di rovesciarlo. Nello stesso tempo, Izquierda Unida (IU) e altri hanno sviluppato una dura polemica diretta a spostare il Bloque Piquetero, sostenendo che non starebbero agendo contro di esso ma contro "il tentativo del Partido Obrero di appropriarsene". Giocano così un ruolo controrivoluzionario. Mentre il movimento dei piqueteros e delle assemblee popolari sono impegnati ad aprire la strada a una nuova ribellione popolare che la faccia finita col governo, la sinistra democratizzantesi è lanciata in un progetto elettoralista, inseguendo l'illusione di qualche posto in parlamento o nelle amministrazioni. Per parte sua, il progetto di Zamora, altrettanto democratizzante ed elettoralista, cerca di conquistarsi consensi nel movimento dei piqueteros e delle assemblee popolari, ma non contribuisce minimamente al suo sviluppo e alla sua organizzazione.

Compagni/e: non possiamo non rilevare, in queste circostanze, la situazione rivoluzionaria che si sta sviluppando in America Latina a partire dalla nostra ribellione popolare: lo dimostrano la crisi e le mobilitazioni di massa in Paraguy e in Perù e la situazione apertasi in Bolivia con il processo elettorale. Il Partido Obrero è cosciente che la crisi rivoluzionaria che comincia a svilupparsi è internazionale nel suo contenuto. L'epicentro del terremoto capitalistico "non è Buenos Aires ma New York"; proprio come affermano gli analisti che seguono l'esplosiva situazione del Brasile. Comprendere questo processo è porre il compito di costruire la Quarta Internazionale, cioè la cooperazione del proletariato dei vari paesi in lotta contro il capitale e per il rovesciamento del suo dominio. La formulazione di questa strategia rende manifesto, parimenti, i limiti insuperabili del movimento antiglobalizzazione che non mette in questione la dominazione del capitale e neppure del suo Stato, e tanto meno si organizza su un asse di classe. La Quarta Internazionale rappresenta, viceversa, la validità della rivoluzione socialista mondiale e la lotta per costruire partiti operai in tutti i paesi.

Per concludere, vogliamo esprimere il fatto che l'esperienza argentina è la dimostrazione pratica del carattere irrinunciabile del partito. Il Partido Obrero è stato l'organizzatore in ogni provincia di un movimento piquetero con caratteri di massa. Non solo vi ha impresso il suo marchio strategico: oggi, esso si è trasformato in un punto di riferimento della situazione politica. In tal modo l'alleanza che le correnti della piccola borghesia pretendono di risolvere con l'adattamento della classe operaia al regime sociale vigente, in Argentina la stiamo risolvendo nel senso opposto: vale a dire con la classe operaia che fa da guida a tutti i settori degli sfruttati.

Salutiamo la vostra assemblea come un passo dell'avanguardia operaia italiana verso la Quarta Internazionale.

(Buenos Aires, 20 luglio 2002)

Nestor Pitrola, del Polo Obrero
Jorge Altamira, del Partido Obrero

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