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Cisgiordania, nuove unità abitative per coloni

(25 Novembre 2013)

E' arrivata stamattina la risposta israeliana all'intesa del 5+1 con l'Iran: 829 nuove case per coloni. Ma i palestinesi proveranno a negoziare fino ad aprile

cisgiord

La colonia di Har Homa, in Cisgiordania, di fronte al villaggio palestinese di Beit Sahour

dalla redazione

Roma, 25 novembre 2013, Nena News - La comunità internazionale fa la pace con Teheran e Tel Aviv annuncia la guerra, dando il via libera a 829 nuove unità abitative nella Cisgiordania occupata: a denunciarlo, è stato questa mattina Peace Now, movimento pacifista israeliano che monitora, tra gli altri, la crescita degli insediamenti illegali nei Territori occupati.

La costruzione delle nuove case per coloni è stata autorizzata da un comitato militare israeliano che gestisce la Cisgiordania: come ha confermato Lior Amihai, un portavoce del movimento, le unità verranno innalzate a nord di Gerusalemme, negli insediamenti di Givat Zeev, Nofei Prat, Shilo, Givat Salit e Nokdim.

La nuova ondata di appartamenti è giunta a due settimane dall'annuncio del più grande piano del governo israeliano di case per coloni mai fatto: circa 20.000 unità in Cisgiordania. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu aveva poi annullato l'ordine per le pressioni occidentali, soprattutto di Washington e Parigi, mentre infuriava la battaglia per il nucleare iraniano con Netanyahu che cercava di dissuadere Kerry a non firmare alcun accordo con Teheran.

"Questa - ha detto Amihai all'AFP - è un'altra mossa che rischia di far deragliare il processo di pace". Un processo di pace ricominciato a luglio, segnato dalla segretezza e puntellato da annunci israeliani di nuove colonie, dimissioni - respinte - del team negoziatore palestinese e ripresentazione delle parti al tavolo negoziale senza compiere alcun passo concreto.

Eppure la parte palestinese rimane saldamente legata alla parola data: non lascerà il tavolo negoziale fino ad aprile, tempo massimo concordato per la firma di un'intesa. L'abbandono dei colloqui da parte palestinese farebbe ricadere su di lei la colpa del fallimento del negoziato: una mossa che Tel Aviv sta provocando in tutti i modi con i continui annunci di nuove costruzioni. Ma qualora ad aprile non si raggiungesse un accordo, l'Autorità palestinese ha ribadito che intraprenderà un'azione legale contro Israele presso la Corte penale internazionale per la colonizzazione dei Territori occupati.

Nena News

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