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(28 Maggio 2011) Enzo Apicella
Fincantieri chiude gli stabilimenti di Sestri Ponente e di Castellammare di Stabbia e annuncia 2.500 licenziamenti.

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    (Lotte operaie nella crisi)

    La lezione dei facchini della logistica e i tranvieri di Genova

    (26 Novembre 2013)

    lectiofacc

    La lotta dei facchini, diretta dal S.I. Cobas, che da cinque anni sta attraversando le città del centro nord, ha messo al centro delle sue rivendicazioni, salario, migliori condizioni di lavoro, il rispetto della dignità del lavoratore come essere umano, e lotta alla politica di tutti i governi borghesi.
    Questa lotta ha qualcosa in comune con quella dei tranvieri Genovesi di questi giorni.
    I facchini e il S.I. Cobas, in questi anni hanno continuamente denunciato le ruberie sulle buste paga, la presenza della mafia e la benevolenza, sino a sfiorare la collusione, dei committenti e delle istituzioni, evasione fiscale e contributiva, repressione, anche violenta, da parte dei caporali delle cooperative e lotta ai sindacati corrotti CGIL, CISL e UIL.
    Di tutto questo alle cosiddette istituzioni, stato e governo, non gli è fregato un bel niente. Ma non appena i lavoratori bloccavano, e bloccano, le merci, allora vengono subito minacciati e denunciati di commettere reato. Ad Origgio siamo venti compagni indagati.
    E in coro gli abbiamo risposto: lo sciopero è l’ arma che abbiamo e la usiamo per difendere il nostro diritto alla vita, denunciateci tutti.
    Questa lotta radicale e determinata ha permesso di vincere nelle principali filiere della logistica(Tnt, Bartolini, Gls, Dhl ecc,) e portare a casa migliori salari e condizioni di lavoro, contro l’opportunismo dei sindacati confederali.
    Abbiamo propagandato in questi anni che la lotta dei lavoratori della logistica era nei fatti un esempio da seguire per tutti i lavoratori italiani e che la crisi, con le sue contraddizioni reali, avrebbe messo in moto gli altri settori dei lavoratori.
    I tranvieri genovesi hanno sfidato la legge antisciopero 146, che prevede multe per chi non rispetta il servizio minimo, con cinque giorni consecutivi di blocco dei pulman senza preavviso.
    Come ci sono arrivati a questa scelta? Al pari dei facchini della logistica hanno già subito lo scorso anno la privatizzazione con l’acquisto da parte dei Francesi che ha portato ad un ulteriore deficit di 10 milioni di euro con abbassamento degli stipendi.
    Quello che proponeva il Comune era una privatizzazione ulteriore che avrebbe comportato perdita di posti di lavoro, aumento del biglietto per i cittadini, ulteriore diminuzione della busta paga, aumento dell’orario di lavoro e più flessibilità.
    Di fronte a questo ulteriore attacco è maturata l’unica possibilità di lotta praticabile se volevano contare e come hanno fatto i facchini: tutti uniti contro la 146 e occupazione del Comune senza cedimenti di fronte al sindaco, che è stato obbligato, dalla lotta espressa, a fare buon viso e cattivo gioco, rinviando la delibera di privatizzazione.
    La firma dell’intesa da parte dei soliti confederali venduti al sistema, non invalida l’azione di lotta e di unità espressa dai tranvieri, ma come i facchini, ha indicato la strada a tutto il settore del lavoro che se non si vuole subire la crisi che il governo scarica sui lavoratori dipendenti è tempo di rompere gli schemi che i mass media e l’individualismo ci propinano.
    La crisi continuerà a darci delle lezioni reali, che alcuni lavoratori non riescono ancora a vedere o a contrastare adeguatamente con un fronte unico, ma sulle quali dobbiamo essere attivi per costruire il nostro futuro politico.
    VIVA LA LOTTA DEI TRANVIERI GENOVESI, VIVA LA LOTTA DEI FACCHINI UNITI.
    Il presidente della regione Liguria ha detto che il polpo è cotto, dimostriamogli che cuoceremo anche lui con la lotta e l’auto-organizzazione.

    25.11.2013

    S.I. Cobas Milano

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