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IL PANE E LE ROSE - classe capitale e partito
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(ORTALE) ROBERTO ROSSETTI: Ciao Compagno, che la terra ti sia lieve.

(27 Novembre 2013)

Ci sono morti che pesano più di una montagna ed altre che sono più leggere di una piuma. Così avevo cominciato a comprendere quale fosse la differenza tra chi lottava per la libertà e la dignità di tutti e chi, invece, campava e lucrava sulla pelle dei tanti. Era il 1977 ed in tanti e tante riempivamo le strade, le piazze, le aule della nostra Università. Sì, era davvero nostra l’università La Sapienza. Ed allora, per farci uscire, chi governava decideva di mandare i tank, i cingolati, per farci la festa. Ma bastava un attimo, un giorno, un’altra notte ed eravamo noi a rifargli la festa: di nuovo là a riprenderci le nostre aule, le facoltà, l’aula magna, gli ampi viali e giardini. E riempendo di colori, scritte e risate i muri bianchi della sapiente Minerva. Qui, in tutto quel gran casino, quella voglia di giocarsi la vita in prima persona e di essere onesti per poter chiedere l’impossibile, qui ho conosciuto Roberto e il suo rassicurante sorriso, immerso sempre in due occhi sempre attenti ad ogni parola, battuta e ragionamento. Così voglio ricordarlo, insieme a tante e tanti altri compagni che hanno avuto la fortuna di conoscerlo come compagno, amico e fratello. Ciao Compagno, che la terra sia per Te davvero lieve.

Claudio Ortale

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