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(ORTALE) SANTA MARIA DELLA PIETA: sosteniamo la proposta SI PUO' FARE.

(4 Dicembre 2013)

“Una Proposta di Delibera di iniziativa Popolare firmata da oltre 9 mila cittadini; una mozione approvata dall’allora Consiglio Comunale a sostegno dell’utilizzo sociale e culturale dell’ex manicomio provinciale chiuso grazie alla legge Basaglia; un gioco delle parti tra chi allora amministrava Roma, la Provincia, la Regione, la ASL RME e l’Università “La Sapienza” con un progetto di utilizzo del comprensorio a favore dell’Università di Roma, poi naufragato nel giro di pochi anni; un voler trasferire l’ultimo pezzo degli uffici del Municipio ex 19, rimasti nella palazzina di via Mattia Battistini, nel padiglione 16 al Santa Maria della Pietà, completando così il trasferimento di tutti gli uffici del nuovo Municipio 14 nella unica sede di Monte Mario; poi gli impegni presi dal Sindaco attuale in campagna elettorale, ma non solo da lui, per chiudere la vicenda del trasferimento definitivo al Santa Maria della Pietà; infine, il “contrordine” con la nuova idea di trasferire la sede del Municipio nell’ex Forte Trionfale. Più di dieci anni spesi per dare un futuro alle giuste istanze poste dai 9 mila cittadini ed una evidente incapacità della politica di trovare, anche stavolta, il bandolo della matassa. Crediamo invece che la proposta di Legge di iniziativa Regionale, promossa dal Comitato SI PUO’ FARE, chiarisca che il Santa Maria della Pietà è un Bene Comune che deve essere difeso e rilanciato. E le proposte ed indicazioni sono chiare e semplici, senza troppi bizantinismi dell’ultima ora: ripristinare l’Ostello della Gioventù, proteggere il meraviglioso Parco, riutilizzare i padiglioni abbandonati o sottoutilizzati, recuperare tutte le aree esterne, rilanciare una Sanità Pubblica efficiente, rispettare la Storia e la Memoria di questo luogo. Firmiamo quindi tutti questa proposta e, soprattutto, invitiamo anche gli altri cittadini a farlo. Davvero, si può fare!” Lo afferma in una nota Claudio Ortale di Rifondazione Comunista.

Roma, 4 dicembre 2013

Claudio Ortale