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Prima le donne e i bambini

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(22 Febbraio 2009) Enzo Apicella

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    (Lotte operaie nella crisi)

    Autoferrotranvieri Pisa: come sono andate le cose

    (8 Dicembre 2013)

    COMUNICATO STAMPA

    Le due giornate di sciopero nella CTT di Pisa e provincia, alla seconda delle quali s’è aggiunto lo sciopero nel livornese, sono servite agli autoferrotranvieri per mettere in campo un’espressione di unità e determinazione che non erano affatto scontate, anche in considerazione del fatto che la legge che disciplina gli scioperi nel trasporto pubblico è stata concepita per sanzionare con multe pesantissime i lavoratori e così permettere alla aziende di fargli ingoiare di tutto di più.
    La radicalità e la combattività delle due giornate rappresentano la vera conquista di questa lotta, che gli autisti del servizio pubblico non hanno condotto a testa bassa, come da più parti si vuole far credere, ma con la consapevolezza che la decisione spietata e irresponsabile della CTT (contro le loro condizioni di lavoro e salariali e contro lo stesso servizio pubblico e, quindi, contro il diritto della cittadinanza al trasporto collettivo) non si può battere coi giochini che da marzo hanno caratterizzato la prassi dei sindacati ufficiali, ma col conflitto vero e, se necessario, a oltranza, fuori dagli schemi imposti da una legge-capestro.
    Il risultato immediato della lotta consiste nel fatto: 1) che la CTT ha dovuto fare marcia indietro rispetto alla disdetta unilaterale degli accordi integrativi, che aveva aggravato di brutto la prestazione lavorativa e taglieggiato, già da ottobre, di 250-300 euro la busta paga; 2) che, a partire dal 9 dicembre, riprenderà il balletto degli incontri tra sindacati ufficiali e azienda (un “déjà vu”, che dura dai primi mesi del 2013) per arrivare, entro il 31 gennaio, a un accordo, dentro il quale la CTT (si può esserne certi) intende infilare pretese inaccettabili per i lavoratori; 3) che, in mancanza di accordo, i “top-managers” del trasporto riprenderanno, entro i 30 giorni successivi, la strada della disdetta.
    Punto e a capo. Non solo per l’azienda, ma anche per i lavoratori, che dovranno pensare a riprendere la strada degli scioperi, a cui sarà bene che comincino a organizzarsi già da ora, valorizzando in pieno la loro assemblea settimanale autonoma entrata in scena da parecchie settimane.
    È questo lo strumento fondamentale per darsi una indipendenza di decisioni sugli obiettivi, sulle forme di lotta e sul coinvolgimento solidale della cittadinanza, sottraendosi in questo modo al giogo oppressivo delle centrali sindacali, che anche venerdì sera, all’uscita dall’incontro di trattativa in Prefettura (da dove avevano cacciato due autisti Cobas), hanno dato prova di grande capacità quanto a calpestare la democrazia, al punto di non mettere in discussione l’accordo raggiunto tra gli autoferrotranvieri presenti, ma di affidarne la presentazione trionfalistica al piccolo demagogo di turno.
    Per la ripresa della lotta i Cobas non faranno mancare la loro collaborazione.

    (7 dicembre 2013)

    Federico Giusti, Marcello Pantani
    CONFEDERAZIONE COBAS - PISA

    Fonte

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