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(9 Dicembre 2013)
Mentre, anno dopo anno, la Fiat va a “rotoli” (con la metà degli addetti da anni in cassa integrazione e senza futuro lavorativo) l’intero quadro politico-istituzionale, e sindacale, fa ancora finta di credere nelle promesse di Marchionne - ormai vecchie di sei anni - sulla futura tenuta e sviluppo industriale ed occupazionale a Pomigliano e per l’intero gruppo Fiat. Intanto a febbraio scade la cassa integrazione per gli addetti a zero ore di Pomigliano, ed a luglio per quelli di Nola, mentre la prossima e lunga fermata per “mancanza ordinativi” è stata trasformata dall’azienda in “ponte di Natale” e i lavoratori dovranno pagarsela con i loro soldi (attingendo a ferie e permessi retribuiti).
Oggi che “il re è nudo” e la fabbrica è “tecnicamente fallita” perché produce appena un quarto (e da anni) delle vetture che ne consentirebbero l’economicità rispetto ad un organico di 5.000 addetti ad esclusione dell’indotto, oggi tocca ai lavoratori “trarre le conclusioni” e “mettersi in moto” per salvaguardare il futuro di tutti.
MERCOLEDI’ 11 DICEMBRE - H 10.30
ATTIVO OPERAIO SEDE SLAI COBAS POMIGLIANO
Ordine del giorno:
ricostruire la mobilitazione operaia unitaria a partire dall’assemblea di venerdì prossimo
riportare la legalità sindacale in fabbrica
fare il punto sulla situazione vertenziale e legale
Pomigliano d’Arco, 9/12/2013
Slai cobas Fiat Alfa Romeo e terziarizzate
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