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Dio

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(15 Gennaio 2010) Enzo Apicella
Un terremoto devasta Haiti

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    Solidarieta’ e riflessione

    (5 Gennaio 2005)

    La tragedia che ha colpito il Sud Est Asiatico non si poteva prevedere, ma con dolore e rabbia constatiamo che “piove sempre sul bagnato“: a pagare sono sempre i milioni di disgraziati e poveri della Terra, peraltro ammorbati e oppressi da regimi inetti, corrotti e dittatoriali che minano la vita di quelle popolazioni allo stato di sopravvivenza.

    Ci addolora che tra i malcapitati ci siano anche migliaia di occidentali in vacanza, tra cui centinaia di italiani. In assenza di questo altro dramma, la vicenda sarebbe passata pressoché inosservata (come avviene normalmente ogni anno per le migliaia di morti per fame e denutrizione, per le catastrofi da alluvioni, uragani, terremoti,..), ora invece soprattutto gli scampati e i parenti delle vittime denunciano le responsabilità di chi, potendolo fare, non ha comunicato per tempo la straordinarietà dell’evento in modo tale da limitare la portata dei morti e dei feriti .

    Ci indigna che migliaia di turisti vengano convogliati nei cosiddetti “paradisi esotici“ ignari dei rischi potenziali, della presenza o meno di piani di emergenza, di qualsiasi conoscenza da adottare in condizioni similari.

    Il business del turismificio impazza e cinicamente non si ferma nemmeno in presenza di catastrofi umanitarie nello stesso luogo: se, ove mai ha un senso questa tragedia, lo ha per la riflessione che impone sull’ulteriore scadimento e la precipitazione dei valori e dell’etica dei comportamenti umani. Nell’ora ancor gravida di sgomento e di cordoglio, si ha premura di far giungere in quelle località devastate i segni evidenti della solidarietà, affinché alla tragedia non si aggiungano altre calamità e pestilenze: i fondi raccolti servano al sostentamento immediato, alla rimessa in sesto dei consessi civili e allo sviluppo in loco di attività produttive connesse.

    In questo momento la Confederazione Cobas è partecipe di due iniziative: A) la raccolta di fondi, tramite la nostra organizzazione non governativa Azimut onlus, da destinare a progetti di “Emergency” e ad altre iniziative a sostegno delle popolazioni locali; il disbrigo più veloce delle pratiche per la partenza di volontari medici e paramedici del Servizio Sanitario Nazionale e delle cliniche private. Le sottoscrizioni possono essere effettuate sul c/c n.113615 ABI 05018 CAB 03200 presso la Banca Popolare Etica (Filiale di Roma) intestato ad Azimut onlus, specificando nel bonifico la causale “emergenza maremoto”. La e-mail di riferimento per tutte le iniziative e proposte al riguardo è azimut@cobas.it, i recapiti telefonici 06 70452452 3333180694 Melania Todisco. B) la pressione sul governo perché conceda agli immigrati: 1) “ai regolari “, il permesso di partire e di rientrare senza incorrere nei divieti della Bossi-Fini; 2) “agli irregolari“ almeno l’asilo umanitario, garantendo anche a costoro l’uscita e il rientro, e la successiva regolarizzazione; 3) di giungere più in fretta nelle località della tragedia, attivando voli speciali, compreso il trasporto delle merci raccolte dalla solidarietà; 4) l’accelerazione delle pratiche di ricongiungimento familiare; 5) l’apertura umanitaria delle frontiere europee.

    CONFEDERAZIONE COBAS

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