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LOTTA DI CLASSE IERI E OGGI

(21 Dicembre 2013)

Editoriale del n. 12 di "Alternativa di Classe"

Lotta di classe c'è sul mercato capitalistico del lavoro, dove venditore e compratore della forza-lavoro si contrappongono con interessi opposti. Qui il terreno è favorevole al padrone: dalla sua parte stanno il denaro, i mezzi di lavoro, le condizioni della produzione, tutto il capitale in sè; e dall'altra parte la semplice libertà coatta alla vendita di una merce, che sola può garantire la sopravvivenza del lavoratore. Ma lotta di classe c'è anche dopo che l'atto di produzione è terminato: nella fase della distribuzione del reddito, quando si tratta di ripartire tra le classi riconosciute dalla società borghese il frutto del lavoro operaio.
La dittatura generale del capitale, il suo potere politico che si concentra nello Stato è un'estensione a tutta la società del comando capitalistico sulla produzione
Forse mai come oggi risalta in tutta la sua verità la tesi leninista che non esiste movimento rivoluzionario, senza teoria rivoluzionaria. Quando si sente esprimere da parte di tutti l'esigenza di vedere e di capire la prospettiva di classe, al di là della cieca tattica del giorno per giorno, allora si capisce quanto grande sia il bisogno di teoria, che coglie l'intero arco delle forze antagoniste al sistema capitalistico. La mancanza di teoria rivoluzionaria spezza questo arco, contribuendo a tenere divise queste forze, tanto quanto la teoria rivoluzionaria stessa potrebbe renderle unite ed omogenee.
Bisogna iniziare un lavoro pratico di riorganizzazione delle forze autenticamente anticapitalistiche. Bisogna dare forma materialmente organizzata alle istanze rivoluzionarie. L'organizzazione autonoma del proletariato è il processo reale della demistificazione del sinistrismo opportunista. La critica interna al movimento operaio deve esprimersi sempre come lotta esterna contro il capitalismo. La critica deve attaccare duramente il pensiero borghese e tutte le ideologie neocapitalistiche; il necessario punto di partenza per arrivare alla sconfitta di ogni posizione riformista.
Certamente bisogna agitare le acque e passare al momento della organizzazione della lotta proletaria. Il maggior teorico del novecento è Lenin, organizzatore bolscevico degli operai di Pietroburgo e di tutta la Russia. Teorico di parte operaia e politico rivoluzionario sono una cosa sola, materialmente devono coincidere in una sola persona. Ricostruire in modo sovversivo i movimenti operai non si può che dall'interno delle loro lotte, dal punto di vista del loro bisogno di organizzazione. La ricostruzione strategica del punto di vista di classe deve impegnarci nei prossimi mesi.
In piena crisi capitalistica che vede alcuni settori della borghesia spingere con forza sulle misure di austerità decretate dall'Unione Europea (UE), che incarna gli interessi generali della borghesia, contro i piccoli interessi delle frazioni delle borghesie nazionali. Da un lato c'è una borghesia europea che vuole andare verso la costituzione di una unione imperialistica più forte, più competitiva a livello globale, strutturata intorno all'asse franco-tedesco, dall'altro ci sono frazioni di borghesie ancora legate alla dimensione nazionale. E c'è soprattutto una massa sterminata di lavoratori, precari, disoccupati, proletari, immigrati, che non possono più pagare questa crisi. Viene avanti oggi un attacco durissimo al salario, un aumento dei ritmi di lavoro, una progressiva perdita di diritti e la repressione di ogni forma di dissenso. Si tratta di continuare la lotta per conquistare nuovi spazi.
Le lotte in tanti Paesi del mondo, alle quali siamo connessi, in quanto dal loro esito dipendono anche i nostri movimenti, stanno a dimostrare che esistono le condizioni per lottare contro lo sfruttamento capitalistico con efficacia. Queste lotte ci dicono che siamo dalla stessa parte della barricata nella battaglia per l'alternativa di classe. Le guerre nel mondo continuano, le distruzioni aumentano, si rarefanno i prodotti di prima necessità in Paesi come la Grecia, ma non solo. E' nella solidarietà dei proletari di questi Paesi che bisogna contare per gli sviluppi di una situazione rivoluzionaria. Bisogna lavorare pazientemente perchè dal fondo oscuro di una difficile situazione emerga una generazione nuova di militanti rivoluzionari della classe operaia. L'immensità del compito ci spinge a non lasciare nulla di intentato perchè questo processo si avvii a maturazione. Vogliamo contribuire a costruire una nuova, consistente, effettiva e radicata, internazionale comunista, in grado di orientare il proletariato mondiale, in modo che possa combattere con decisione la battaglia per liberarsi dalle sue catene.

Alternativa di Classe

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