">
il pane e le rose

Font:

Posizione: Home > Archivio notizie > Capitale e lavoro    (Visualizza la Mappa del sito )

F35

F35

(14 Maggio 2012) Enzo Apicella

Tutte le vignette di Enzo Apicella

PRIMA PAGINA

costruiamo un arete redazionale per il pane e le rose Libera TV

SITI WEB
(Capitale e lavoro)

Grecia, sette volte in più il numero dei poveri dall'inizio della crisi

(31 Dicembre 2013)

greciasette

Dopo cinque anni di crisi economica, la percentuale di greci poveri ha raggiunto il 14% su una popolazione totale di circa 11 milioni di persone, a fronte del 2% del 2009: ovvero il numero dei poveri e' aumentato di sette volte in appena quattro anni. Una situazione di estrema difficoltà segnata anche dal collasso delle strutture di assistenza e, soprattutto, della sanità, a causa del drastico taglio delle risorse. E quindi quando si parla di poverà si parla di una condizione di abbandono totale a se stessi.
Secondo una ricerca condotta dall'Universita' di Atene, i piu' disperati in Grecia oggi sono 630.000 'single' da tempo disoccupati e circa 455.000 nuclei famigliari nei quali nessuno dei componenti lavora. Lo studio suggerisce che questa situazione di estrema poverta' non e' determinata soltanto dalla recessione: una delle cause alla base dell'esplosione della poverta' e' la mancanza di adeguati ed efficaci ammortizzatori sociali. In particolare, nell'ambito delle intese siglate dal governo di Atene con i creditori internazionali in cambio di aiuti per risanare l'economia, il denaro investito negli ammortizzatori e' scarso e cio' fa si' che l'assistenza sociale sia
incapace di aiutare coloro che ne hanno piu' bisogno. Al momento, secondo la ricerca, il 22% della popolazione greca ha un reddito di meno della meta' del reddito medio nazionale. Ma il dato piu' preoccupante e' che il 14% dei greci ha un reddito cosi' basso che non puo' permettersi nemmeno lo stretto necessario.
Proprio per sfuggire a questa drammatica situazione, sempre piu' greci pensano ad emigrare: questa e' la foto emersa da un sondaggio condotto dalla societa' Kapa Research per conto del settimanale To Vima circa cio' che pensano i greci del loro futuro.
Oltre la meta' degli intervistati (il 55,6%) ha risposto che, se si presentasse "l'occasione giusta", non esiterebbe ad andare all'estero per incominciare una nuova esistenza, mentre il 45,9% ha ammesso di star pensando ad abbandonare la citta' per trasferirsi in campagna dove il costo della vita e' inferiore.
Anche il sentimento della disperazione e' emerso evidente dal sondaggio secondo cui per sette greci su 10 (il 68,6%) "il peggio deve ancora venire" mentre solo per uno su quattro (il 25,1%) la situazione in futuro migliorera'.
Un altro dato che evidenzia la sempre maggiore esclusione sociale di ampi strati della popolazione greca con il prolungarsi della crisi e della recessione e' emerso da un sondaggio condotto dalla Ekrizo in collaborazione con la Facolta' di Economia domestica dell'Universita' di Atene. Circa il 93% degli intervistati ha ammesso di aver dovuto drasticamente ridurre il numero dei pranzi e delle cene al ristorante o alla taverna a causa delle diminuite disponibilita' finanziarie. In particolare, il 55,1% ha detto di aver subito un taglio dello stipendio o della pensione mentre addirittura il 44% ha ammesso che il proprio reddito non consente loro di acquistare il cibo per le necessita' quotidiane.

fabrizio salvatori - controlacrisi

15464