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Fiat voluntas Pomigliani

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(19 Giugno 2010) Enzo Apicella
A Pomigliano ci si prepara al referendum truffa che dovrebbe sancire il ricatto padronale

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(Call center e lotta di classe)

Contratto telecomunicazioni: un'altra piattaforma e’ necessaria

NO alla L.30 ( precarietà ed esternalizzazioni ). SI a diritti, democrazia e ad un salario dignitoso

(13 Gennaio 2005)

Si stanno svolgendo in questi giorni le assemblee dei lavoratori delle telecomunicazioni per il rinnovo del contratto nazionale. La piattaforma unitaria proposta da CGIL-CISL-UIL non sta ricevendo i consensi attesi. Anche per questo motivo, in alcuni casi, la consultazione è stata sospesa.

La situazione della categoria, dopo anni di liberalizzazioni e privatizzazioni, è frammentata al massimo: non si conoscono le strategie delle varie aziende, si destrutturano le medesime e si licenziano i lavoratori attraverso esternalizzazioni, a volte finte. Il caso di Atesia a Roma è esemplare e ci parla di una precarizzazione del lavoro che incide direttamente sui salari e i diritti di tutto il settore. Le stesse organizzazioni sindacali non hanno un punto unico di riferimento, e le aziende ne approfittano giocando sulle contraddizioni fra categorie non accettando quelle che rappresentano il lavoro precario.

La realtà è che oggi le TLC sono un settore centrale nella produzione di profitti e l’attuale processo di integrazione delle reti ( fissa e mobile ) apre nuove prospettive di sviluppo per i grandi operatori del settore. Ma la situazione è di grande frammentazione e coinvolge aziende grandi e ricche, altre fortemente indebitate ed una miriade di piccoli operatori cresciuti con la pratica dell’outsourcing e degli appalti di servizi. L’esito è una fortissima frammentazione di contratti ed inquadramenti, quindi di salari e diritti tra tutti i lavoratori e nel complessivo indebolimento di tutta la categoria. Per queste ragioni occorre percorrere una strada nuova, contraddistinta dalla forte partecipazione nei luoghi di lavoro per un contratto all’altezza dei bisogni reali delle lavoratrici e dei lavoratori del settore delle TLC:

- un forte recupero salariale e una politica salariale unitaria per tutti i lavoratori del settore.

- miglioramenti che riguardano i turni, la flessibilità dell’orario e l’esercizio del diritto allo studio e quello alla maternità-paternità.

- contrastare la flessibilità imposta ai lavoratori e l’applicazione della L.30, riproponendo la centralità del lavoro full-time a tempo indeterminato.

- la politica delle esternalizzazioni deve essere contrastata e deve essere riconquistato il diritto all’informazione delle rappresentanze sindacali ed oggi, a maggior ragione, dopo la fusione di Telecom e Tim e la rapida trasformazione del settore, i lavoratori e le loro organizzazioni non possono essere escluse dalla discussione sulle politiche industriali del settore.

- a causa della frammentazione del settore è necessario riattivare o attivare per la prima volta i diritti sindacali in moltissime aziende: diritto alla assemblee per tutti i lavoratori ( a tempo determinato ed indeterminato ), elezione democratica delle RSU per una reale protagonismo dei lavoratori nella contrattazione.

- inoltre il settore delle TLC è inopportunamente sottoposto alla regolazione del diritto di sciopero in base alla legge 146, che dovrebbe riguardare i servizi di pubblica utilità e non le attività puramente commerciali come accade alla maggioranza dei lavoratori delle TLC. E’ pertanto necessario il ripristino della libertà di sciopero in un settore ove la tecnologia è frequentemente utilizzata per controllare i lavoratori e impedire la riuscita delle lotte.

- per la partecipazione ed il coinvolgimento di tutti i lavoratori e le lavoratrici nell’approvazione delle piattaforme rivendicative, delle ipotesi di accordo e degli accordi..

- Il settore delle TLC è strategico per l’economia e la società italiana e quindi il futuro delle aziende e dei lavoratori delle TLC deve essere oggetto di una discussione pubblica e di concrete proposte da parte delle forze politiche impegnate nel costruire l’alternativa al Governo Berlusconi

23 dicembre 2004

Partiito della Rifondazione Comunista - Dipartimento Nazionale Lavoro

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