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    (Palestina occupata)

    Gaza, palestinese ucciso da drone israeliano

    (8 Gennaio 2014)

    Secondo altre fonti sarebbe stato colpito da una cannonata ad est di Gaza city. Intanto il governo di Hamas autorizza i membri del partito rivale Fatah a rientrare a Gaza

    gazapalest

    della redazione

    Striscia di Gaza, 8 gennaio 2013, Nena News - Un palestinese, Mohammad al-Eijlah, 32 anni, membro del Jihad Islami, è stato ucciso questa mattina a Gaza da un razzo sganciato da un drone israeliano. Lo riferiscono fonti mediche. L'uomo si trovava in una località ancora non precisata a Est del capoluogo Gaza city non lontano delle barriere che dividono la Striscia da Israele.

    Altre fonti invece sostengono che sarebbe stato ucciso da una cannonata dell'artiglieria israeliana che ha aperto il fuoco dopo il lancio di un razzo palestinese, peraltro caduto all'interno di Gaza. Il portavoce militare israeliano da parte sua non conferma la notizia e sostiene che oggi non e' stato aperto il fuoco contro Gaza.

    Sul fronte politico nel frattempo si segnala la decisione annunciata lunedì dal premier di Hamas, Ismail Haniyeh, di consentire il ritorno a Gaza dei membri di Fatah - il movimento politico guidato dal presidente dell'Olp e dell'Anp Mahmud Abbas (Abu Mazen) - che fuggirono nel 2007 dopo i violenti combattimenti tra le due parti terminati con la piena presa del potere nella Striscia da parte del movimento islamico. Fanno eccezione coloro che sono accusati di aver ucciso attivisti e militanti di Hamas.

    I rapporti tra Hamas e Fatah sono migliorati negli ultimi tempi. Un team di Fatah, guidato dall'ex ministro Mohammed Shtayyeh, è giunto ieri a Gaza per discutere del processo di riconciliazione nazionale palestinese. «Siamo pronti per la riconciliazione e per porre fine alla divisione. Ismail Haniyeh si sta impegnando a fondo e le misure che ha annunciato (il via libera al rientro dei membri di Fatah, ndr) vano nella giusta direzione», ha commentato Shtayyeh.

    A quanto si è appreso Hamas avrebbe proposto di tenere elezioni in sei mesi e Fatah sarebbe d'accordo. Haniyeh aveva parlato via telefono con Abbas nel mese di ottobre, sottolineando la necessità di una riconciliazione e di «un ritorno all'unità nazionale». Il clima sembra più disteso ma gli analisti esprimono cautela. In passato le due parti hanno fatto ripetuti tentativi per sanare la frattura, più di recente con la firma di un accordo - mediato dall'Egitto nel 2011 - in cui si sono impegnati a istituire un governo ad interim di indipendenti per spianare la strada a nuove elezioni. Ma non è mai stato attuato.

    Nena News

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