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    La Spagna nel 2014: un nuovo anno non prospero

    (8 Gennaio 2014)

    spagna2014

    Esther Vivas, da esthervivas.com

    Siamo entrati nel 2014 un po’ più poveri. I salari di chi tra di noi ha un lavoro, sono stati congelati, o perfino ridotti: soltanto pochi possono aspettarsi un aumento nel nuovo anno. Inoltre i prezzi dell’elettricità, dei trasporti pubblici e dell’acqua stanno aumentando.

    Il 2013 è terminato con la controversia su un minacciato aumento dell’11% sulle bollette della luce, per cui gli spagnoli pagheranno ben di più della media europea e la Spagna sarà la terza nazione che ha l’elettricità più costosa d’Europa. Quindi il governo del Partito Popolare (PP) di Mariano Rajoy, è intervenuto e ha fermato gli aumenti con un decreto. Come si può vedere, se il PP vuole, può intervenire. Però, soprattutto, c’è poca disponibilità a combattere gli interessi delle multinazionali. Per ora il governo ha limitato l’aumento al 2,3% e si immagina che dobbiamo essergliene grati.

    L’aumento dei prezzi del trasporto pubblico è un altro imbroglio tradizionale dell’Anno Nuovo. Ci sono dei biglietti che sono aumentati del 2%, e, a Barcellona, per non essere superati, gli aumenti delle tariffe dei biglietti della metropolitana sono di un 5% offensivo, per la tessera più popolare, la T-10. Tuttavia, se si prende il treno ad alta velocità (AVE) [da Barcellona a Madrid], che è usato soltanto da una minoranza dei cittadini, non preoccupatevi, il prezzo è stato congelato. Sono fortunati anche gli automobilisti che usano le autostrade da Castelldefels a Sitges, e da Montgat a Mataro, dove i pedaggi sono stati ridotti del 30% e del 10% rispettivamente, purché usino la carta Teletac, il sistema automatico di pagamento. Abbassare il costo del trasporto privato ed aumentare quello del trasporto pubblico: questo è l’approccio del governo nazionalista di destra CIU (Convergenza e Unione) della Catalogna.

    E a Barcellona si devono affrontare ulteriori aumenti, anche dell’acqua, anche se sembra che ci sia abbondanza di denaro, specialmente per il municipio della città, come abbiamo viso durante i festeggiamenti del 31 dicembre alla fontana Montjuic. Almeno i turisti sono contenti. Ma per il resto di noi, le bollette dell’acqua aumenteranno in media dell’8,5% nella zona metropolitana di Barcellona, grazie ai voti del CIU e dei Socialisti Catalani PSC (Partito dei Socialisti della Catalogna) e all’astensione della sinistra socialista ERC (Esquerra Republicana de Catalunya). Alla fine, coloro che criticano i tagli, soni i primi che affilano le forbici. Non lo dimenticheremo.

    Nel frattempo il salario minimo rimane congelato, come è successo l’anno scorso, e resta alla misera cifra di 64 euro al mese, mentre i lavoratori del settore pubblico rimangono ancora con i salari che ricevevano nel 2010. Le pensioni di quei milioni di persone che hanno lavorato per tutta una vita, vedranno il loro reddito colpito da un cambiamento di indicizzazione, che significa che gli aumenti sono legati all’inflazione al ribasso; quest’anno cresceranno soltanto dello 0,25%, il minimo stabilito dal governo. Un aumento con cui ci si può a mala pena pagare una tazza di caffé.

    Entriamo nel 2014 un po’ più poveri. Il nostro potere d’acquisto diminuisce lentamente. Ogni anno che passa, abbiamo di meno. Vogliono che la povertà diventi normale. Ricordate quelle notizie di non molto tempo fa, delle persone che lottano per vivere con 1000 euro al mese? Il nuovo precariato. Oggi un datore di lavoro che offre un impiego che pagato 1000 euro al mese sarebbe sommerso dai curricula. Eppure alcuni, come il Primo ministro, osano dire che il 2014 poterà “l’inizio della ripresa.” Che branco di ladri e di bugiardi.

    *Articolo pubblicato sul giornale digitale spagnolo Público.es, 02/01/2014. Traduzione di Maria Chiara Starace – ZNET Italy.

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