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(10 Gennaio 2014)
Alcune fonti (Libcom, DNDF e Shangai Daily tra le altre) hanno riportato la notizia secondo cui ci sarebbero vittime negli scontri che si sono verificati ieri, giovedì 9 gennaio, presso il sito di costruzione di un nuovo impianto della Samsung, nella provincia di Thai Nguyen, nel Nord del Vietnam. I morti sarebbero addirittura otto.
Il conflitto tra i lavoratori da una parte e le guardie private e la polizia vietnamita dall’altra sarebbe nato a causa di un litigio tra un operaio ed una guardia in merito a questioni di sicurezza, durante il quale la guardia avrebbe colpito il lavoratore lasciandolo senza sensi. A quel punto sarebbe scattata la rabbia degli altri colleghi presenti sul posto. Circa tremila/quattromila operai del sito di costruzione (sui diecimila in totale) hanno partecipato agli scontri, lanciando pietre ed incendiando l’ingresso, alcuni ciclomotori ed i container utilizzati dalle guardie di sicurezza (vedi video qui e qui). Duong Ngoc Long, un pubblico ufficiale locale, ha dichiarato che ci sono volute quattro ore prima che la polizia riuscisse a ristabilire l’“ordine”.
Il sito presso cui gli operai lavorano da circa un anno dovrebbe dar vita al più grande stabilimento al mondo del colosso coreano Samsung che sta investendo 3,2 miliardi di dollari (2 miliardi di $ per uno stabilimento in cui si assembleranno tablet e telefoni cellulari e 1,2 miliardi di $ per un altro destinato invece a microprocessori e circuiti integrati. La Samsung non è l’unica multinazionale che sta investendo in Vietnam; diverse società hanno infatti deciso di delocalizzare la produzione spostando gli stabilimenti dalla Cina, che sta assistendo ad una grande ondata di lotte operaie che permettono ai lavoratori di ottenere significativi aumenti salariali, al Vietnam, dove la manodopera costa meno ed il governo sta creando un ambiente ‘business-friendly’, offrendo importanti incentivi fiscali nel tentativo di accaparrarsi segmenti di produzione di merci high-tech, in modo da diversificare la propria economia, per la quale rivestono ancora una grande importanza il settore dell’abbigliamento e la pesca.
Fonti:
Libcom
La Repubblica
Huffington Post
Clash City Workers
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