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Regno Unito, grazie alle campagne di Cameron anche i bambini sono razzisti

(10 Gennaio 2014)

Il razzismo sta dilagando nelle scuole del Regno Unito e le principali vittime sono i musulmani. A dirlo il servizio di assistenza ChildLine, che nel 2013 ha ricevuto piu' di 1400 telefonate da bambini e ragazzi che hanno denunciato abusi verbali subiti dai loro coetanei che li offendevano per la loro origine etnica o la religione. Si tratta di un aumento del 69% rispetto ai casi registrati nel 2012.
Molto spesso gli studenti islamici vengono definiti ''terroristi'' o ''bombaroli''. Vengono presi di mira anche i figli d'immigrati che non parlano bene l'inglese, soprannominati ''freshy'', nuovi arrivati in senso dispregiativo. E come sottolinea l'Independent i casi sono in aumento anche a fronte di un dibattito politico e sociale che sempre piu' spesso riguarda il tema dell'immigrazione e delle frontiere: soprattutto dopo l'apertura completa dei confini del Regno ai cittadini bulgari e romeni. Nel 2011, quando la diatriba non era cosi' infuocata come oggi, solo 802 bambini si erano rivolti all'associazione ChildLine per denunciare abusi di tipo razzista. ''C'e' molta piu' attenzione su questi temi, si parla ovunque sui media d'immigrazione, e i piu' giovani non sono immuni da quello che sentono nelle conversazioni attorno a loro'', ha affermato Sue Minto, responsabile del 'Telefono azzurro' britannico. In certi casi ai bambini viene detto dai loro compagni di scuola di fare le valigie e tornarsene a casa con le proprie famiglie. Gli insegnanti poi, o ignorano quanto viene detto, o fanno interventi maldestri che peggiorano la situazione. E il clima che si percepisce nel Regno sull'immigrazione pare destinato a peggiorare. In un documentario della Bbc, curato dal noto giornalista Nick Robinson, e' stato presentato un sondaggio secondo cui piu' del 75% dei sudditi di sua Maesta' e' favorevole a una riduzione del numero di stranieri che decidono di stabilirsi nel Paese. E piu' della meta' pretende un taglio drastico. Intanto il premier David Cameron sta portando avanti la sua controversa campagna per far scendere l'immigrazione netta al di sotto delle 100 mila unita' entro il 2015: ad esempio riducendo l'accesso al sistema dei benefit da parte dei nuovi arrivati.
Intanto, incalza l’offensiva lanciata dal partito euroscettico Ukip con apparente consenso crescente fra i britannici. Nei giorni scorsi il leader dell'Ukip, Nigel Farage, era arrivato addirittura ad auspicare un Paese piu' povero ma con meno immigrati che contribuiscono alla crescita dell'economia nazionale.

fabrizio salvatori - controlacrisi

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