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100% amianto! Isochimica, una brutta storia di sfruttamento, ricatti e criminalità

(20 Gennaio 2014)

100amianto

100% contaminati dall’amianto. Il risultato dellindagine a campione dei medici della provincia di Salerno lascia davvero senza parole. Ottanta analisi sugli ex operai della Isochimica (Avellino) hanno dato tutte lo stesso risultato. Lo studio, condotto dal dott. Mario Polverino, direttore del Polo Pneumologico dell'Ospedale "M. Scarlato" di Scafati negli ultimi due anni, pur non riguardando la totalità dei lavoratori, non lascia dubbi sull’entità del disastro provocato dall’azienda che dall’81 si è occupata di scoimbentare il “materiale rotabile” delle Ferrovie dello Stato.

Una brutta storia fatta di tangenti, mancanza assoluta di misure di sicurezza e latitanza delle istituzioni. "E' fondamentale che i lavoratori vengano controllati e monitorati per tutta la vita – sottolinea Plverino -. All'interno del loro organismo hanno un killer pronto ad entrare in azione. E' importante ricordare - rimarca Polverino - che vi puo' essere una latenza temporale particolarmente elevata, dai 15 ai 45 anni e che il rischio non diminuisce una volta eliminata completamente l'esposizione, ma rimane costante per tutta la vita".
Ci sono, poi, tutta una serie di fattori di rischio che possono aumentare la percentuale di malattia. Infatti, un soggetto fumatore che in quel periodo e' entrato in contatto con l'amianto, ha il 60% di probabilita' in piu' di ammalarsi rispetto ai suoi colleghi non fumatori.
Nel corso dell'incontro si e' discusso anche della bonifica dell'area dell'ex Isochimica, nel borgo ferrovia, alla periferia di Avellino, "dove – sottolineano gli operai presenti - sorge anche un asilo nido e un campetto di calcio", della possibilita' di avviare uno stesso screening sul territorio avellinese e della modifica della Legge 257 del '92. La stazione ferroviaria è a soli 200 metri dall'impianto.
"L'Ordine dei Medici di Salerno - spiega il presidente Bruno Ravera - continuera' sempre a sostenere iniziative come queste e tutto quello che e' in nostro potere verra' fatto. E' gia' operativa una Commissione Ambiente con la collaborazione dell'attuale Commissario Arpac e quindi siamo particolarmente sensibili a queste tematiche. Se altrove ci sono state omissioni da parte dei medici, non troveranno certo la solidarieta' del nostro Ordine".
Le omissioni di cui parla Ravera riguarda il silenzio che per anni ha circondato l’attività di Isochimica. Elio Graziano è noto per la sponsorizzazione dell’Avellino calcio e per la vicenda delle lenzuola d’oro (più di cinque anni comminati dalla giustizia), vicenda che aprì, drammaticamente, la storià di tangentopoli.
In cinque anni sono state scoimbentate 499 elettromotrici e 1.700 carrozze per un totale di ventimila chili di amianto. In pratica i lavoratori hanno lavorato a mani nude e senza alcuna protezione.Non solo in più occasioni l’amianto è stato sparso, accidentalmente o meno a contaminare il territorio.Le prime perizie risalgono all'85 a due anni dalle prime denunce. Secondo i tecnici "l'amianto si vede ad occhio nudo". Alcune rilevazioni accertarono valori di amianto superiori di 50 volte al limite imposto dall'Unione Europea in luoghi anche lontani dalla "produzione", come gli spogliatoi e le mense.
L'attività dell'Isochimica continuò fino alla fine degli anni '80. E venne chiusa con un provvedimento della magistratura.
Sulla reale entità del pericolo non c'è stata mai chiarezza. Aver accertato che il 100% delle analisi sul campione hanno dato riscontro positivo è già un punto a favore dell'opera di bonifica. La bonifica trascinata in venti anni di ritardi ed inerzie si è rivelata poco più di una farsa. Non si è riusciti nemmeno a stabilire il numero preciso dei cubi di calcestruzzo e amianto stoccati sul piazzate. Trecento, secondo una relazione del 2002. Ben 347, secondo un documento dell’Arpac di due anni dopo. Che diventano 489 in un censimento del 2007, poi 509 in una tabella riassuntiva e 525 nelle conclusioni. Addirittura 681 secondo il dato di un medico messo a verbale di una riunione al Comune di Avellino nel giugno 2010.

fabio sebastiani - controlacrisi

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