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Sulla chiusura del call center GFK EURISKO di ROMA

chiusura sede romana GFK EURISKO (7,80 o 8,00 euro lordi l'ora)

(22 Gennaio 2014)

Chiusura di un call center e "ricollocazione" a casa propria per tagliare i costi e così attirare clienti(che già ci sono)

La storia della Gfk Eurisko di Roma, uno dei call center per ricerche di mercato che paga di più in tutta la città è presto detta. L'azienda ha sedi a Milano (la sede operativa in periferia e quella di rappresentanza al centro) una sede in Romania (dove il contratto a progetto non esiste e gli addetti sono assunti regolarmente con diritto ad essere pagati dall'azienda anche se non lavorano e perciò vengono fatti lavorare) e una sede a Roma. Nella capitale gli operatori sono 82, di cui un bel po' sui 36 anni e alcuni con famiglia a carico; peraltro, nell'urbe sede operativa e sede di rappresentanza si trovano al centro, con un'affitto che si può immaginare.Il contratto a progetto è quello di base, per cui se non vai al lavoro non sei pagato (nemmeno le ferie), sono previste tutele per malattia, maternità e assegni familiari, ma i rapporti Inps-lavoratore o vengono curati da quest'ultimo o da un'impiegato del caf. In entrambi i casi ci si avventura in una normativa nebulosa anche per l'Inps e ci si imbatte in una modulistica facile solo per un commercialista.
Negli anni passati la sua dirigenza della GFK ha proposto in più di un accordo dell'Assirm ( che raggruppa varie società di ricerche di mercato e che stabilisce, con i sindacati, tariffe e norme applicabili nel settore) di non pagare più all'ora (il che garantiva sia la qualità del lavoro sia un minimo di paga al lavoratore a chiusura indagine), ma a intervista, pretendendo comunque la qualità del lavoro. Scampati per l'ennesima volta a questo pericolo, nel maggio del 2013 i lavoratori, già esasperati dal fatto che l'unico progetto che garantisse stabilità di guadagno prevedesse il sabato e la domenica lavorativi con un giorno di riposo ogni 15 (orario 14.00-21.30 o 17.30-21.30 tutti i giorni), decidono di eleggere i loro rappresentanti sindacali (tutte donne). Il lavoro aumenta e anche i progetti con orari più umani e 2 giorni di riposo a settimana. Il loro contratto scade il 30 Novembre 2013: nei primi giorni di quel mese l'amministratore delegato dall'oggi al domani fa un'improvvisata a Roma che sorprende anche le rappresentanti sindacali, indicendo 2 assemblee (non pagate) con i lavoratori, "Non vi butto fuori, ho deciso di tagliare i costi dell'affitto, le spese di manutenzione e guasti del sistema saranno a carico vostro (adsl e computer? Forse da un fondo di copertura e help desk...), farò i colloqui individuali a fine mese". Decisione della casa madre in Germania, si è saputo in seguito. Dopo nemmeno 10 giorni le rappresentanti, a grande richiesta, organizzano un'assemblea con i lavoratori , CGIL, CISL e UIL. Nell'assemblea si vota per il mantenimento di una sede operativa a Roma, con telelavoro volontario e sperimentale. La conseguenza immediata è: oltre 50 iscritti ai 3 sindacati. Il contratto con la sede fisica viene prorogato per altri 2 mesi. A fine Novembre viene firmato il nuovo accordo ASSIRM che introduce la possibilità per i lavoratori a progetto di iscriversi a un sindacato con la trattenuta dell'0,8% sulla busta paga (l'iscrizione avrebbe più peso di quella cartacea, finora l'unica possibile per i collaboratori a progetto). Il 20 Dicembre partono le telefonate per i colloqui individuali per il telelavoro (appuntamenti l'8 e il 9 Gennaio). Si viene però a sapere che l'incontro specifico relativo alla sorte di GFK Roma è il 14 Gennaio. Dopo una comunicazione ufficiale di protesta dei sindacati, si legittimano i lavoratori a non andare al colloquio aspettando la riunione del 14. In quella data la società comunica ai sindacati di voler chiudere la sede di Roma, cominciare i colloqui individuali e dichiara inoltre che i lavoratori a progetto non possono essere rappresentati da sindacati (questo, però, a voce). Il 20 di questo mese si è tenuta un'assemblea sindacale dove è stato detto chiaramente che non essendo stato normato dall'accordo Assirm (presentato anche ai lavoratori i primi di Dicembre) il telelavoro sarebbe sperimentato sulla pelle di chi lo fa, comportando inoltre immensi problemi di fattibilità tecnica e pratica (come eseguire i controlli: cosa su cui si è arenata anche Almaviva, altro call center di Roma), ADSL che va un giorno sì e uno no (a spese di chi poi?) o computer o spazio che manca in casa o casa che si dovrà cambiare,vicini rumorosi o che non sopportano il brusio per 7 ore consecutive. Oltre a tutte queste cose e altre ancora, l'unica che anni fa accettò il telelavoro (di sua volontà) finì per sostenere una vertenza con GFK. Forse per questo non è mai stata ricollocata, a differenza di chi fa altri tipi di lavori esterni con GFK?
A parte ciò, in futuro la sede di Roma dove sarà ricollocata? Si sa che l'incontro successivo con l'azienda sarà i primi di Febbraio, il che fa pensare, nonostante i colloqui individuali si tengano a fine Gennaio, che la sede romana resti aperta almeno fino a fine Febbraio...anche perchè ai colloqui iniziati da poco dicono a ognuno una cosa diversa riguardo alla chiusura. La tariffa oraria in GFK è 7,80 euro l'ora lordi, gli anziani prendono 8,00 euro lordi l'ora.Gli operatori telefonici di GFK -Roma lavorano lì dai 2 anni ai 14 anni (sempre a progetto). Un breve cenno alla disoccupazione una tantum dei precari: essa compare da 2 mesi sul sito dell'Inps: il 14 Dicembre con scadenza 31 Dicembre e il 14 Gennaio con scadenza il 31 Gennaio. Verrà prorogata anche a Febbraio? Inoltre, la riforma Fornero prevede tra i requisiti perché sia "coperta" quello di non aver lavorato per almeno 2 mesi l'anno precedente.

(anonimo grazie)

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