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il pane e le rose

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Per l’alternativa anticapitalistica e rivoluzionaria

(dalla tribuna congressuale di Liberazione)

(18 Gennaio 2005)

“Un’offensiva sul fronte delle liberalizzazioni” e “una maggiore apertura del mercato”: questo è il biglietto da visita che la Gad esibisce a Montezemolo e alla borghesia italiana in vista della prossima legislatura. Nessun cambio di rotta è percepibile nelle politiche dell’Ulivo e la cosa non ci stupisce: maggioranza Ds e Margherita si confermano rappresentanti privilegiati del grande capitale italiano, col progetto, neanche tanto velato, di contribuire -nel quadro del rilancio di un polo imperialista europeo- alla ripresa su larga scala delle politiche concertative.

Lo stesso leitmotiv ritroviamo negli ambiti che più da vicino riguardano l’intervento dei Giovani Comunisti, come la scuola: Rutelli si lancia in sperticati elogi alla scuola privata di stampo confessionale e rivendica per essa “maggiori finanziamenti pubblici”; Bersani (Ds) ricorda che nel sistema dell’istruzione pubblica “il privato può e deve dare il suo apporto”; D’Alema ci spiega che un futuro governo di centrosinistra non metterà in discussione gli assi portanti della controriforma Moratti. Sono parole che ci dicono con chiarezza che il centrosinistra si pone in continuità con le politiche del passato.

Sono stati proprio i governi di centrosinistra ad avviare i processi di smantellamento, disarticolazione e aziendalizzazione dell’istruzione che oggi la Moratti sta portando a compimento. Per fare un solo esempio, nel ’99, in pieno governo D’Alema, la scuola pubblica ha conosciuto uno dei momenti più bui, con le leggi di Parità e Autonomia Scolastica che hanno dato il via ai finanziamenti pubblici alle scuole private e all’ingerenza delle imprese nella gestione dei programmi didattici. Non solo: a livello locale, come nella regione Emilia Romagna e in molti comuni e province, il centrosinistra si fa promotore di leggi che ricalcano i principi cardine della controriforma Moratti.

Lo stesso si può dire in relazione alla precarizzazione del lavoro, che riguarda da vicino la vita di tanti giovani. Non solo sono stati proprio i precedenti governi di centrosinistra, col famigerato Pacchetto Treu (votato anche dal Prc), a introdurre il lavoro precario e interinale, ma soprattutto anche qui non è percepibile alcun ripensamento da parte dei liberali dell’Ulivo: nessuno parla di abolizione della Legge 30, al massimo si propone qualche “accorgimento”.

Come Giovani Comunisti/e impegnati/e nelle lotte studentesche e nelle mobilitazioni che hanno visto scendere in piazza le nuove generazioni crediamo sia necessario opporsi con nettezza alla prospettiva -devastante per le sorti delle nostre lotte e della nostra struttura giovanile- dell’entrata in un nuovo governo Prodi. Per questo sosterremo il 3° documento, che consideriamo l’unico realmente alternativo alla linea di maggioranza, consapevoli del fatto che maggioranza Ds e Margherita rappresentano la controparte delle nostre lotte. Un nuovo governo di centrosinistra sarebbe il governo della 7° potenza imperialista del mondo: affermare che in quell’esecutivo è possibile entrare “ponendo qualche paletto” (come sostengono i compagni del 2° doc) o proporre di appoggiarlo per “abrogare la riforma Moratti” (come dicono i compagni del 4° doc) significa mistificare la realtà della natura di classe di quello stesso governo. Per contrastare l'annunciata dissoluzione del Prc come forza di opposizione, per impedire che i Gc e il Prc diventino i complici degli attacchi padronali alla scuola pubblica e ai giovani lavoratori, occorre lavorare per una reale alternativa. Che o è rivoluzionaria e anticapitalista, o non è.

ROBERTO CIVINELLI (coord.re GC Cesena), NICOLA IOZZO (coord.re Vibo V.), LEREC LIVERANI (coord.re Forlì), ALESSANDRO MAZZOLINI (coord.re Cremona), WILLIAM SANNA (coord.re Cagliari), FRANCESCA TRIVERI (coord.ce Imperia), ALBERTO FACCINI (coord. reg. Abruzzo), NICOLA FILANNINO (coord. reg. Puglia), DAVIDE PERSICO (coord. reg. Lazio), TIZIANO LATINI (coll. Univer. Roma), VITTORIO SACCO (Circ. Univer. Cosenza).

Seguono 194 firme di Giovani/e Comunisti/e

Per sottoscrivere l’appello scrivere a giovani@progettocomunista.it

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