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I Prigionieri Palestinesi

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(11 Ottobre 2011) Enzo Apicella

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(Palestina occupata)

La fondazione tedesca Heinrich Böll supporta i coloni israeliani

(5 Febbraio 2014)

Un ufficio locale della fondazione tedesca Heinrich Böll organizza un “educational tour” di Israele, nel quale i partecipanti passeranno la notte in una colonia e prenderanno parte ad una discussione con i padroni di casa sulla “coesistenza con i vicini palestinesi”. Un altro evento organizzato dallo stesso ufficio propone di esporre l’argomento sul “pregiudizio antisemita” delle ONG straniere e delle organizzazioni dei diritti umani che operano in Palestina.

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Kibbutz Almog, un insediamento israeliano nei pressi delle coste nord-occidentale del Mar Morto nella Valle del Giordano in Cisgiordania/Foto Wikimedia (CC)

La Heinrich Böll Foundation, la fondazione politica del Partito dei Verdi tedesco, è dislocato in 27 uffici all’estero, incluso un ufficio a Tel Aviv e a Mallarmé, oltre a 16 uffici localizzati in ogni suo stato federato. Ognuno di essi ha il compito di promuovere lo sviluppo di una società civile sia in patria che all’estero e di sostenere le organizzazioni locali e internazionali che condividono l’impegno per l’ecologia e i diritti umani.

Con questa missione in mente, potrebbe sorprendere sapere che l’ufficio locale nello stato federato tedesco di Saarland, sta organizzando un “un viaggio educativo ed interattivo in Israele”, nel quale i partecipanti non interagiranno con i palestinesi né saranno educati sulla posizione politica in cui quest’ultimi vivono. Per nove giorni, i partecipanti potranno visitare Israele-Palestina e il Golan Siriano Occupato, soggiornando in alberghi israeliani, visitando una cantina e un kibbutz, ed incontrare diverse personalità sioniste. Quello che sconvolge di più, oltre che alla completa mancanza di informazioni sulla causa palestinese, è che il programma del gruppo prevede una visita alla colonia israeliana del kibbutz di Almog, situato nella Valle del Giordano in Cisgiordania, dove i partecipanti ascolteranno discorsi sulla “co-esistenza con i vicini palestinesi in Gerico”, prima di andare a dormire in un hotel nella colonia. Il tour continuerà con la visita al Golan Siriano Occupato e nel villaggio di Majdel Shams, che è considerato il più alto villaggio nella regione; nessuna menzione del diritto internazionale che non riconosce l’annessione delle Alture del Golan allo stato di Israele.

Eppure, l’ufficio della Heinrich Böll Foundation è in completa contraddizione con i suoi impegni di emancipazione non solo con questo viaggio. Un altro evento organizzato dallo stesso ufficio e pianificato per la fine di questo mese, ospiterà Alex Feuerherdt, un blogger tedesco noto per le sue estreme posizioni sioniste, che terrà lezioni sul “mito della Nakba” e su come Amnesty International non rappresenta un’organizzazione dei diritti umani, ma un partito interessato a perseverare la guerra contro Israele. La sua conferenza sarà basata su un volantino, curato da lui stesso, sul “business degli aiuti in Palestina”, il quale è stato compilato con informazioni prese dalle organizzazioni di destra come Monitor ONG , nonché dal Ministero degli Affari Esteri israeliano.

Il lavoro delle fondazioni internazioni in Palestina e in Israele, e ancor di più quello delle fondazioni dei partiti politici come la Heinrich Böll, dovrebbero essere considerate non solo sulla base delle loro azioni all’estero, ma anche sulle azioni politiche nel loro paese di origine. Prendendo in considerazione l’ampio sostegno al governo israeliano all’interno delle istituzioni politiche tedesche, tra cui il Partito dei Verdi, si dovrebbe essere più che critici sul loro tentativo di ripulirsi la coscienza con il lavoro umanitario pur non opponendosi all’occupazione israeliana. Il fatto che la Heinrich Böll pretende di sostenere le organizzazioni dei diritti umani e del diritto internazionale, mentre allo stesso tempo sostiene un evento con una personalità come Feuerherdt o l'organizzazione di visite nelle colonie, dimostra quanto possono essere ipocriti gli aiuti esteri.


4/02/2014

Yossi Bartal
per l’Alternative Information Center (AIC)

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