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Immigrati, in Svizzera passa con il referendum la stretta sulle quote

(9 Febbraio 2014)

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In Svizzera è passato con il 50,3% dei sì la stretta sulle quote di immigrazione. Il paese elvetico si sgancia dalla programmazione europea dei flussi e da oggi in poi deciderà in base alle convenienze economiche. La Commissione europea ''si rammarica” del risultato che “va contro il principio della libera circolazione delle persone tra l'Ue e la Svizzera". "Da domani per noi sara' piu' difficile, questo e' certo", dice Maria Carla di Noia, comasca, 62 anni, che lavora in Svizzera da 40 come impiegata di una societa' fiduciaria. "Pensavo di conoscere bene gli svizzeri, ma evidentemente mi sbagliavo. Ero certa che la proposta di contingentare gli stranieri passasse nettamente in Canton Ticino, come effettivamente e' avvenuto, ma non mi aspettavo fosse approvata in tutta la Svizzera".
Gli svizzeri sono pronti ad applicare la nuova legge già dai prossimi giorni. Se da una parte ci sarà una stretta sul lavoro nero, dall’altra si ridurranno di molto i flussi di forza lavoro dalle varie frontiere verso la svizzera.
A fine aprile 2013 la Svizzera contava infatti 1.846.500 stranieri domiciliati (57.175 in piu' rispetto all'anno precedente), due terzi dei quali provenivano da Stati dell'Unione europea e dell'Associazione europea di libero scambio (Efta), secondo le statistiche ufficiali.
I gruppi piu' cospicui sono quelli degli Italiani (circa 290mila) e dei tedeschi (piu' di 280mila), ciascuno dei quali con una quota del 16%, seguiti dai portoghesi (13%). Dall'introduzione dell'Accordo sulla libera circolazione delle persone con l'Ue, nel 2002, il bilancio migratorio e' stato particolarmente importante con la Germania (circa 16.100 persone all'anno) e il Portogallo (circa 8.700 persone all'anno), ma il maggior aumento del numero d'immigrati tra il 2011 e il 2012 e' stato osservato tra le persone provenienti dai Paesi dell'Europa meridionale, ovvero da Grecia (+44,8%), Spagna (+36,2%) e Italia (+28,1%).
La Svizzera ed il suo benessere economico attirano inoltre molti frontalieri dai Paesi confinanti ed in particolare da Germania (56.920), la Francia (145mila) e l'Italia, oltre 65mila quasi tutti in Ticino. La manodopera straniera e' considerata un elemento importante del mercato del lavoro svizzero ed i lavoratori stranieri svolgono un ruolo importante nel settore secondario, dove rappresentano il 37% degli attivi occupati (2011) contro il 26% nel terziario.

fabrizio salvatori - controlacrisi

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