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Golf Club Lampedusa

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(31 Marzo 2011) Enzo Apicella
Berlusconi a Lampedusa promette di cacciare i migranti e di costruire sull’isola un campo da golf e un casinò

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(La tolleranza zero)

CHIUDERE SUBITO TUTTI I CIE!
CANCELLARE LE LEGGI RAZZISTE!

(10 Febbraio 2014)

Sabato 15 febbraio 2014, alle ore 15, si terrà un corteo al Centro d'Identificazione ed Espulsione (CIE) di Roma-Ponte Galeria, per chiudere subito tutti i CIE. Domenica 16 febbraio, alle ore 10, ci sarà una manifestazione in Sicilia, al CIE di Cara di Mineo.
E’ importante la massima partecipazione a queste manifestazioni e ci uniamo all’appello dei promotori e di tutti i migranti e le comunità straniere che stanno protestando contro le discriminazioni, per realizzare importanti
giornate di solidarietà e di lotta.
I CIE sono campi di detenzione per donne e uomini che non hanno commesso alcun reato, colpevoli solo di essere nati nei paesi oppressi dall’imperialismo e da cricche locali ad esso legate, solo di essere fuggiti da realtà di miseria, distruzione delle economie locali, guerre di rapina, persecuzioni e violenze di ogni genere, anche sessuali.
Donne e uomini che dopo aver rischiato la vita in traversate nelle quali migliaia di migranti perdono la vita, dopo aver subito le vessazioni dei moderni trafficanti di schiavi, sono rinchiusi in campi di concentramento dove viene annullata la loro libertà e personalità, dove si verificano abusi e condizioni igieniche e sanitarie che costituiscono una grave violazione dei loro diritti e della dignità umana.
I CIE sono apparati costosi e utili alla politica xenofoba e razzista dei governi antipopolari, come quello Letta-Alfano, che individua i migranti come un capro espiatorio nella attuale situazione di grave crisi economica del capitalismo. Così come sono utili ai partiti reazionari e fascisti che costruiscono sulla paura e le discriminazioni le proprie campagne elettorali.
La politica razzista che rinchiude i migranti nei CIE e nega loro i permessi di soggiorno è funzionale al super-sfruttamento di padroni e padroncini, che utilizzano la forza-lavoro irregolare e sotto ricatto dei migranti come “variabile di aggiustamento” delle imprese che non possono delocalizzare la produzione. Allo stesso tempo è funzionale alle mafie che approfittano della clandestinità dei migranti per sviluppare i loro sporchi traffici.
Grazie alle ribellioni dei migranti reclusi il governo ha dovuto chiudere diversi CIE. E’ ora di chiuderli tutti e di cancellare le leggi che li prevedono - la Bossi-Fini e la Turco-Napolitano - esigere i diritti e l’accoglienza dei migranti.
Dobbiamo dire basta alle misure razziste, repressive e securitarie, alle politiche migratorie reazionarie coordinate da un’Unione Europea (UE) fortezza
imperialista che rifiuta ai popoli ciò che questi ultimi hanno offerto ai suoi
migranti (tra cui più di 20 milioni di italiani fra il 1871 e il 1951).
Una UE sostenitrice del neoliberismo e delle misure di austerità antipopolari, che non vuole riconoscere l’immenso debito storico, economico, ecologico che i
paesi imperialisti hanno nei confronti dei paesi dipendenti dell’Africa, dell’America Latina, dell’Asia e che continua, al pari delle altre potenze imperialiste, a saccheggiare le ricchezze dei paesi dipendenti e massacrare i loro popoli.
Esigiamo la chiusura definitiva di tutti i CIE e l’abolizione delle leggi razziste!
Permesso di soggiorno e documenti di viaggio per i migranti, donne e uomini, asilo politico per tutte le vittime delle guerre e delle persecuzioni.
Legalizzazione e parità dei salari e dei diritti per le lavoratrici e i lavoratori migranti.
Esigiamo una politica rispettosa dei migranti, dei loro diritti.
La politica razzista anti-migranti è rivolta contro l’insieme dei lavoratori e perciò deve trovare una risposta unitaria e più ampia possibile. Una risposta che va strettamente collegate alla lotta rivoluzionaria contro la causa principale dell'immigrazione, della miseria, della guerra: l’imperialismo, un sistema barbaro che va abbattuto per costruire un nuovo e superiore ordinamento sociale.

Piattaforma Comunista

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