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BREVI DAL MONDO ARABO (Egitto, Libia, Tunisia, Marocco)

(10 Febbraio 2014)

EGITTO – Figura di spicco della sinistra egiziana Hamdeen Sabbahi ha formalmente annunciato la sua candidatura alle presidenziali da tenersi nei prossimi mesi. Alle ultime presidenziali del 2012, vinte da Mohamed Morsi, Sabbahi era arrivato in terza posizione. “Spero che la mia decisione sarà ben accolta dai giovani e risponderà alle loro aspettative” ha dichiarato il candidato in un discorso radiotelevisivo. Grande favorito alle prossime elezioni è il capo dell’esercito e ministro della Difesa, il generale Abdel Fattah al Sissi. Il paese si prepara a tornare alle urne in un clima di forte tensione socio-politica. Il ministero dell’Interno ha accusato la confraternita dei Fratelli musulmani di aver creato un’ala militare, ritenuta responsabile degli attacchi mirati ai danni delle forze di sicurezza e della crescente pressione sul potere. Nelle ultime ore un’ulteriore minaccia alla sicurezza nazionale è arrivata da un nuovo gruppo armato. Con un messaggio pubblicato su Facebook miliziani che si identificano come Ajnad Misr, o Soldati dell’Egitto, hanno rivendicato la paternità di sei attacchi, tra cui il doppio bombardamento di venerdì scorso ai danni della polizia al Cairo.

LIBIA – L’ex procuratore generale libico Abdelaziz al Hasadi è stato assassinato nella sua città nativa di Derna, nell’est del paese. A dare conferma dell’omicidio mirato è stato il ministro della Giustizia Salah al Marghani, precisando che il giudice e membro della Corte suprema è stato raggiunto da colpi d’arma da fuoco esplosi da non meglio identificati uomini armati. Hasadi, che si trovava a Derna per una visita alla sua famiglia, è stato il primo procuratore generale dopo la caduta del regime di Muammar Gheddafi. Secondo dati ufficiali omicidi mirati nella regione orientale della Libia, in particolare a Derna e Bengasi, hanno già causato 300 vittime tra giudici, politici, operatori dei media, militari e agenti di polizia. L’agenzia ufficiale Lana ha inoltre riferito dell’uccisione di un ufficiale dell’esercito sabato scorso a Bengasi.

TUNISIA – E’ stato catturato uno dei principali sospetti dell’uccisione del deputato di opposizione Mohamed Brahmi: lo ha annunciato il portavoce del ministero dell’Interno. Hmed el Melki, alias Somali, che era un vicino di casa di Brahmi, è stato arrestato assieme ad altri tre militanti nella notte tra sabato e domenica, durante un’operazione delle forze speciali contro un covo di terroristi all’Ariana, alle porte di Tunisi, conclusa anche con il sequestro di armi. Martedì scorso, in un’altra operazione antiterrorismo è stato ucciso Kamel Gadhgadi, presunto assassino del militante di sinistra e avvocato Chokri Belaid.

MAROCCO – Le autorità marocchine hanno vietato lo svolgimento di un sit-in indetto da centinaia di giudici per rivendicare maggiore indipendenza del potere giudiziario. La protesta è stata bloccata sul nascere con il dispiegamento al centro di Rabat di numerosi agenti in assetto antisommossa e la chiusura delle strade di accesso al ministero della Giustizia. Secondo fonti vicine al sovrano le ultime riforme introdotte nel 2011, in piena primavera araba, assicurano maggior autonomia ai magistrati; partiti di opposizione e giudici continuano a chiedere ulteriori garanzie di indipendenza.

[VV]

Misna

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