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Padova: iniziativa in solidarieta' agli autoferrotranvieri

(25 Gennaio 2005)

LA CRONACA DELLA LOTTA.

Il primo Dicembre 2003 veniva indetta a livello nazionale una giornata di sciopero dei lavoratori degli autotrasporti. Lo sciopero articolato su tutta la giornata doveva garantire le fasce orarie previste dalla legge 146/90. A Milano i sindacati confederali CGIL,CISL e UIL avevano garantito l’ uscita dei mezzi dalle 5 alle 8:45 e dalle 15 alle 18. I lavoratori invece si sono riuniti in assemblee permanenti in ogni deposito e hanno deciso di non fare uscire i mezzi sia di superficie che la metro.

Questo sciopero messo in piedi contro le aziende del settore ASTRA-ANAV, che non hanno rispettato l’aumento promesso nel contratto nazionale 2002-2003, segna l’inizio di una lunga lotta che si estenderà in molte altre città. La lotta degli autofrerrotranvieri si è sviluppata in modo autonomo con rivendicazioni chiare saldandosi con quella dei dipendenti dell’Alitalia, in sciopero contro i tagli al personale, per questo ha incontrato l’ostilità dei mass media, di CGIL,CISL e UIL, dei politici e dello Stato. Media e politici hanno attaccato i ferrotranvieri, condannando gli scioperi da loro definiti selvaggi e cercando di mettere in contrapposizione le esigenze dei lavoratori con quelle dei cosiddetti cittadini. I sindacati confederali il 20 Dicembre hanno firmato un accordo al ribasso tentando di arginare la protesta. Lo Stato si è invece occupato della parte repressiva con la Prefettura che ha utilizzato l’arma della precettazione e con DIGOS e polizia inviati ai picchetti e alle assemblee dei lavoratori per intimidirli. A Milano e a Padova è intervenuta la celere per forzare i blocchi ai depositi dei mezzi.

Le sanzioni stabilite dalle varie Procure sotto forma di multe da 80 a 250 euro hanno colpito migliaia di autoferrotranvieri. A Milano sono stati 3000 gli indagati per interruzione di pubblico servizio, accusa che comporta pene fino ad un anno di reclusione per i partecipanti e da 1 a 5 anni per i promotori della “ rivolta “. Contro tutti gli scioperanti è stato agitato lo spettro del licenziamento, ma la solidarietà che si è creata intorno alle loro rivendicazioni è stata più forte della paura e la lotta è proseguita fino alla fine di Gennaio, ottenendo quasi tutto ciò che era stato richiesto alle aziende del settore trasporti.

…E LA SUA IMPORTANZA

La lotta degli autoferrotranvieri ha vinto perché ha saputo riappropriarsi dello sciopero come arma di contrattazione reale con i padroni, rompendo con le regole imposte dalla legge 146/90. Una legge ingiusta che venne introdotta per obbligare i lavoratori a dare10 giorni di preavviso per ogni sciopero che intendevano attuare e che oggi il sottosegretario del Welfare Sacconi ha proposto di aggiornare in senso ancora più restrittivo, inserendo l’obbligo per i singoli di comunicare alle aziende l’intenzione di aderire allo sciopero perchè queste possano fornire alle Prefetture gli elenchi degli scioperanti, in modo da essere pronti a punire chi eventualmente non dovesse rispettare le regole…. Questa proposta dovrebbe far riflettere quanti ancora hanno delle difficoltà a definire fascista la politica del governo Berlusconi.

La lotta degli autoferrotranvieri ha vinto perché ha dimostrato a tutti che la privatizzazione dei trasporti non coincide con un miglioramento del servizio ma con l’aumento dei prezzi, la riduzione dei salari, la precarizzazione dei rapporti di lavoro, con l’insicurezza e i disastri crescenti come dimostra la recente tragedia ferroviaria di Bologna o quella dell’anno scorso all’aeroporto di Linate.

La lotta degli autoferrotranvieri ha vinto ma si tratta di una vittoria temporanea e parziale, in un periodo di crisi come questo i padroni ci metteranno poco a rimettere in discussione i risultati ottenuti. Non a caso da alcuni mesi è in corso una campagna repressiva dello Stato che mira a colpire le avanguardie di questa lotta, a Padova 26 lavoratori saranno processati il 17 Febbraio.

Lo scontro di classe in Italia diventa sempre più aspro ad alimentarlo ieri erano gli operai di Melfi oggi sono quelli della DeLonghi e i ferrovieri delle FF.SS. Questi ultimi hanno scioperato il 17 Gennaio raccogliendo il 90% delle adesioni e una grande solidarietà nonostante la condanna di CGIL, CISL, UIL e hanno posto in luce il problema della sicurezza delle linee ferroviarie.

In questo clima di fascistizzazione della società a livello mondiale chi ha il coraggio di mettersi in gioco per rivendicare il diritto ad una vita dignitosa va sostenuto con ogni mezzo possibile.

Pensiamo sia importante avviare una battaglia culturale per rompere la pace sociale (armata) che ci viene imposta da chi comanda, in cui va tutto bene finche si lavora in silenzio, ma quando si alza la testa arrivano le bastonate…

Sabato 5 Febbraio concerto di autofinanziamento con i RED WORM'S FARM

Giovedì 10 Febbraio assemblea sulla lotta degli autoferrotranvieri con proiezione del video "Regalo di Natale 2005 Storia di una lotta operaia"

CPO GRAMIGNA - Via Retrone zona Tronco Morto - PADOVA

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