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(26 Gennaio 2005)
Hanno vinto gli operai della Icar. I lavori per l’ampliamento del nuovo Tribunale di Torre Annunziata riprenderanno Lunedì prossimo. Lavoreranno tutti.
Gli operai provenienti dal cantiere di Chiaiano, sono stati reintegrati dalla cassa integrazione straordinaria, e, saranno utilizzati per i lavori del palazzo di giustizia.
I lavoratori percepiranno un acconto di 2500 euro e dopo qualche mese beneficieranno di tutti i salari arretrati. L’accordo è stato raggiunto ieri mattina durante un vertice convocato dalla Prefettura di Napoli. La riunione è stata presieduta dal Vice Prefetto Fabiola De Feo e dal responsabile dei Servizio Affari Sociali Dott.Giovanni Carbone. Erano presenti il Sindaco del Comune di Torre Annunziata Cucolo, il capo dell’Ispettorato del Lavoro di Napoli Dott. Uva, il Presidente del Tribunale di Torre Annunziata Dott. Greco, l’Amministratore dell’impresa Icar Massimo Scognamiglio, Ciro Crescentini della Fillea Cgil, e una delegazione di lavoratori. Una riunione che è durata tre ore.
Sono state determinanti le iniziative di lotta e legali intraprese dalla combattiva organizzazione sindacale della Fillea Cgil: Inchieste giornalistiche, ricorsi fallimentari, ingiunzioni di pagamento, denunce all’ispettorato del lavoro, sit-in e manifestazioni di protesta, richiesta pressante all’amministrazione comunale di rescindere per colpa il contratto d’appalto.
“Ha vinto il sindacalismo militante – afferma Ciro Crescentini – Abbiamo semplicemente difeso i diritti dei lavoratori praticando la lotta, anche dura, per contrastare ver atti di ingiustizia come i subappalti camuffati da noli a freddo o come le casse integrazione anticamere di licenziamento. Adesso – continua Crescentini – Bisogna riprendere subito i lavori del tribunale per garantire il lavoro e realizzare un’importante opera per il Comune di Torre Annunziata”.
I beni informati dicono che la Icar ha fatto marcia indietro perché è stata assediata ed accerchiata dalla controffensiva e dall’antagonismo degli operai edili, ma, soprattutto perché avrebbe rischiato una rescissione per colpa del contratto d’appalto dei lavori del tribunale con la conseguente uscita dal business della privatizzazione dell’acqua di Ato3.
La Fillea Cgil, ed i lavoratori, hanno condotto con intelligenza la loro battaglia per la difesa dell’occupazione. Una lotta che ha pagato. Una giornata positiva per il sindacalismo militante e la semplicità delle forme e dei linguaggi. Una giornata nera per i burocrati del sindacato e per il linguaggio incomprensibile del “sindacalese”.
Nino Stella
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