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ORTALE (PRC): UN NUOVO DECRETO PER SALVARE ROMA? MA CHI RESTERA’ IN SELLA AL MARCO AURELIO?

(28 Febbraio 2014)

ignaz

Roma, 28 febbraio 2014: Un nuovo, ennesimo, decreto “Salva-Roma” è stato partorito dal neo governo Renzi, per provare a dare una mano (o forse il contrario) al sindaco Marino. Il testo approvato darebbe a Roma quegli importi che gli dovrebbero permettere di mettere in sicurezza i conti già deliberati a dicembre per il 2013 e dare un po’ risorse per la definizione del bilancio previsionale per il corrente anno. Se l’operazione andrà in porto, da un lato il Sindaco dovrebbe proseguire il suo difficilissimo percorso e restare in sella al “Marco Aurelio” e dall’altro si rivedrebbe un film già visto più volte con il suo predecessore: andare avanti per diversi mesi in dodicesimi e poi arrivare a varare un bilancio con buona parte dell’anno finanziario già archiviato. Ma anche per “Cesare” Ignazio Marino, probabilmente, stare in sella al Campidoglio val bene una messa; sempre che i suoi stessi amici del PD non si trasformino ancora, a breve, in nuovi Bruto e Cassio. Detto questo, tutti i postumi dell’emendamento Lanzillotta, sicuramente sotto nuove e neanche troppo mentite vesti, restano dentro al nuovo atto approvato oggi da Renzi e &, con tutti i rischi per i lavoratori e lavoratrici delle ex municipalizzate e non solo per questi. Chiaro che da quando, con le ripetute leggi finanziarie prima, i patti di stabilità poi e le altre leggi scellerate (pareggio di Bilancio, sanzioni ai Comuni che sforano i tetti stabiliti, spending review, ecc.), hanno tolto centinaia e centinaia di milioni di finanziamento annui a Roma e sull’altro fronte si è governato per nominare tutti consulenti, amministratori delegati, membri delle decine di Cda, mega dirigenti e fare assunzioni di parenti e amici, la fine del tunnel è praticamente ormai quasi impossibile. Servirebbe intervenire su questi punti e leggi in maniera decisa e riportare Roma sulla giusta carreggiata. Ma né “Cesare” Ignazio Marino, né l’eventuale successore Alfio Marchini, sceglieranno di percorrere questa strada a favore dei ceti meno abbienti, posto che il loro restare per un periodo in sella al cavallo di Marco Aurelio dipende e dipenderà sempre dai veri Padroni della città. Almeno finché non torneremo in molti a “remane contro” tutto questo sistema dichiaratamente marcio e corrotto.

Claudio Ortale, membro del CPN di Rifondazione Comunista

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