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258 euro di multa ai lavoratori dell'azienda di trasporti di Venezia

per gli scioperi dell'anno scorso

(27 Gennaio 2005)

Le stanno recapitando proprio in questi ultimi giorni e portano il timbro del 17 gennaio. Sono oltre 130 i dipendenti dell'Actv che nella loro cassetta della posta hanno già trovato o troveranno una brutta sorpresa: la sanzione di 258 euro più 12 di spese di spedizione inviata dall'ufficio della direzione provinciale del Lavoro su indicazione della Prefettura.Si tratta della multa inflitta ai lavoratori dell'azienda di trasporti di Venezia a seguito dello sciopero messo in atto il 22 dicembre del 2003. Astensione dal lavoro che il personale Actv ha portato avanti nonostante l'ordinanza di precettazione firmata dal prefetto. Erano i tempi delle proteste per il mancato rinnovo del contratto nazionale della categoria degli autoferrotranvieri che in tutta Italia hanno provocato una serie enorme di disagi. Giornate molto "calde" anche a Venezia, con la città rimase paralizzata per molto tempo.

La protesta si fece sentire, ed in maniera molto forte, anche nelle sedi istituzionali. La tensione fu alta durante l'intero periodo e la vicenda sembra arrivata soltanto adesso ad un suo epilogo, dopo la conclusione dell'aspetto disciplinare interno all'azienda nel mese di ottobre scorso. Ora arrivano appunto le salate sanzioni.In realtà inizialmente erano stati emessi ben 530 provvedimenti dalla Prefettura, a carico di altrettanti dipendenti, dopo aver sentito anche l'azienda ed essersi fatta consegnare l'elenco degli scioperanti. Nell'arco dell'ultimo anno, però, il loro numero è stato ridotto a seguito della richiesta di audizione avanzata da molti di loro per chiarire le singole posizioni ed in oltre 400 casi le multe sono state ritirate.

Ciò è avvenuto, in particolare, per quelle situazioni che alla fine si sono rivelate dalla parte dei lavoratori. Chi l'ha ricevuta, invece, annuncia battaglia. Lo fa attraverso il sindacato Rdb, Rappresentanza sindacale di base, che ha ricevuto da oltre un centinaio di dipendenti il mandato per avviare un regolare ricorso al magistrato.

«Stiamo valutando seriamente l'ipotesi di impugnare questi provvedimenti - ha spiegato infatti Giampiero Antonini - perché li riteniamo ingiusti. Ci sono trenta giorni di tempo in cui valuteremo questa possibilità, soprattutto per capire se ci sono le condizioni per poterlo fare. Nel frattempo siamo a disposizione di tutti i nostri iscritti per fornire gartuitamente assistenza e chiarimenti sulla questione e, per chi fosse interessato, prevedere anche forme di rateizzazione del pagamento. In ogni caso saremo vicini ai lavoratori e li sosterremo. Anche se il giudice di pace infine dovesse darci torto. In questo caso, infatti, ci faremo carico interamente della spesa, mettendo a disposizione la copertura finanziaria». Pagando quindi le multe con i soldi del sindacato.

Roberta Benedetto (articolo de Il Gazzettino del 26 Gennaio 2005)

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