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Estate al fresco

Estate al fresco

(13 Agosto 2010) Enzo Apicella
Dall'inizio dell'anno sono 40 i detenuti morti per suicidio nelle carceri italiane

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(Omicidi di stato)

9 marzo 1985
9 marzo 2014
PEDRO VIVE

(9 Marzo 2014)

pedro

29 anni fa, il compagno Pietro Greco “Pedro” veniva assassinato a Trieste dai boia dello stato borghese Nunzio Maurizio Romano, del Sisde, Maurizio Bensa, Mario Passanisi e Giuseppe Guidi, della Digos di Trieste.
Il suo omicidio, evidentemente pianificato, rappresentava per la classe dominante il sancire la chiusura di un'epoca, iniziata alla fine degli sessanta, caratterizzata dalla lotta di classe, in termini di conflittualità del proletariato e di sviluppo della prospettiva rivoluzionaria.
Quella stessa borghesia che allora uccideva, oggi blatera, per mezzo dei suoi rappresentanti politici e culturali, di “pacificazione nazionale” rispetto a quelli che, demonizzandoli, essa definisce “anni di piombo”. Dopo aver attaccato la memoria della lotta partigiana, oggi si attacca la memoria dell'altra grande fase di lotte che ha spaventato la classe dominante.
La verità è che la lotta di classe non è mai finita ed è per questo che il patrimonio delle lotte passate viene attaccato affinchè non sia messo in campo nel presente dalle classi oppresse. Il capitalismo produce ogni giorno le condizioni per ribellarvisi, per la sua messa in discussione e il suo superamento. Nelle fabbriche, in tutti i luoghi di lavoro, nella scuola, nelle università, nei quartieri, nei territori, nelle carceri: la lotta, ora tenue ora più forte, non è mai cessata ed è destinata a rafforzarsi con le contraddizioni determinate dell'aggravamento della crisi. E lo stato e il sistema uccide oggi come uccise allora, armando la mano dei fascisti, dei servi in divisa, con il carcere, con i tribunali che condannano per “reato associativo”: Ce lo dice il sangue dei nostri compagni/e caduti oggi: Luigi, Diana, Khaled, Dax, Mario, Carlo...La repressione borghese non è tornata indietro dalla “caccia alla streghe” che assassinò Pedro, così come dal ventennio mussoliniano, anzi si è affinata e inferocita nel suo scagliarsi contro tutti coloro che si frappongono agli interessi capitalistici, oggi in primis la lotta contro il Tav.

ED E' NELLE LOTTE DI OGGI CHE PEDRO VIVE!
NIENTE RESTERA' IMPUNITO!
LA LOTTA DI CLASSE FARA' GIUSTIZIA DI QUESTO SISTEMA DI SFRUTTAMENTO E OPPRESSIONE!
CONTINUEREMO FINO ALLA VITTORIA IL CAMMINO DI PEDRO E DI TUTTI GLI ALTRI COMPAGNI E COMPAGNE CADUTE SUL SENTIERO DELLA LOTTA DI CLASSE E DEL COMUNISMO!

COLLETTIVO TAZEBAO – PER LA PROPAGANDA COMUNISTA

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