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I ricchi

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LA QUESTIONE TIRRENO POWER

(13 Marzo 2014)

tirrenopower

La centrale a carbone di vado ligure , del gruppo sorgenia è in mano alla famiglia de Benedetti Da tempo avrebbe dovuto adeguare gli impianti , con tecnologie esistenti da tempo sul mercato che avrebbero permesso di ridurre significativamente le emissioni nocive. La tirreno power è considerata una delle più mortifere centrali a carbone in Italia , la relazione tra malattie, e decessi dovuti alle emissioni di inquinanti é provata da dati epidemiologici incontrovertibili, tuttavia i proprietari hanno preferito non investire in tecnologie che avrebbero avuto conseguenze positive sulla salute degli abitanti. Il perché dovrebbe essere chiaro anche ad uno sciocco. Sicché, ancora una volta si pone di fronte i lavoratori al ricatto del lavoro così come avviene con l'Ilva . Salute e lavoro per il capitalismo non vanno d'accordo , poiché la voce "salute" é un passivo che mina i profitti degli azionisti, e questo avviene in tutto il mondo.
La produzione di energia compatibile con l'ambiente, la salute degli abitanti e dei lavoratori non è, e non è mai stata una priorità per chi fa affari con i combustibili. La priorità del capitale è trarre il massimo profitto dalle aziende indipendentemente che producano energia o panettoni. Se i padroni della Tirreno Power sostengono, come sappiamo, che gli adeguamenti sono improponibili, per i loro portafogli si intende, allora c'è una sola via praticabile, l'esproprio senza indennizzo, la nazionalizzazione autentica e, aggiungiamo noi, la gestione attraverso i consigli di fabbrica, cioè direttamente attraverso i lavoratori stessi.
Ad avanzare queste richieste richieste auspichiamo che siano proprio gli operai e le loro organizzazioni sindacali, partendo dall'occupazione della fabbrica. Nessun posto di lavoro può essere perduto e nessuna produzione dovrà mai più essere nociva per la salute per le loro/notsre famiglie!!
E' l'unica via per conciliare le ragioni del lavoro con le ragioni della salute. Ogni altra soluzione è una mediazione al ribasso, l'ennesima concessione ai padroni.
I signori, che nel centrosinistra sogghignano quando noi proponiamo questa soluzione, sono solo stati capaci in questi anni di appoggiare politiche filopadronali e di garantire in ogni caso il profitto dei privati a scapito della salute di tutti.
Non siamo noi i visionari, illusi e collusi sono coloro che invece cercano di mettere insieme gli interessi del capitale con quelli degli operai e della popolazione in generale. La politica della "azienda Italia" é un artificio semantico con il quale si cerca di infinocchiare i lavoratori e il popolo. Non esiste nessuna azienda Italia , esistono padroni ai quali non interessa nulla della salute, e tanto meno del salario dei lavoratori .L'esempio dell' ILVA è perfettamente sovrapponibile alla “questione Tirreno Power” Le loro esigenze non sono sono compatibili con la vita umana .
È tempo di prenderne tutti coscienza.

PCL SAVONA

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