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Il seme

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(18 Dicembre 2011) Enzo Apicella

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Dax, 11 anni di antifascismo, indignazione, rabbia, amore di un compagno che vive nelle lotte

(17 Marzo 2014)

dax11

"il sole splende a Piazza Plebiscito

quel sole che è la lotta del movimento unito

[…] Urlalo sempre finché c'hai fiato

non tramonta mai il sole a Piazza Plebiscito

urlalo sempre finché c'hai fiato

hasta siempre la vittoria del proletariato” (99 Posse)

Apparteneva a Dax quell’urlo, era un urlo profondamente suo. Nell’animo, nel cuore, nella quotidianità. Il sole splende su chi lotta e non si ferma mai, e Dax non si fermava mai. Con il pensiero sempre rivolto agli altri, agli ultimi, ai senza casa, a tutti coloro che vedono i propri diritti negati. Nella Brescia di Radio Onda d'Urto e del Magazzino 47 o della Rozzano dove dalla resistenza sociale nasceva l'Orso, luminoso esempio di militanza già dal nome, Officina di Resistenza Sociale. Questo è Davide Cesare, semplicemente Dax per i compagni e le compagne. 13 ore al giorno sul camion e la sera, al posto del meritato riposo, a lottare contro l'ingiustizia al centro sociale Orso. Dax lavoratore onesto, esempio di compagno e di militante per i quali é doveroso battersi nella lotta per il riconoscimento dei diritti, visto che di doveri ne assolvono e fin troppi. Ed ogni anno il 16 marzo lo sguardo cade sul calendario e una fitta atroce attraversa il cuore. 16 marzo. 11 anni ma è ancora oggi. La notte infame di Rozzano, le lame fasciste che colpiscono e feriscono a morte Dax, le cariche al San Paolo, la nostra disperazione mentre i media già diffondevano le “verità preconfezionate” di regime. Sono passati 11 anni ma quella notte parla ancora, e urla al cielo, di noi. 11 anni di infamie, di violenze fasciste e di regime, di razzismi e di guerre imperiali, di lotta per il diritto alla casa, per la dignità dei lavoratori e delle lavoratrici, per i diritti di tutti e tutte. Assassinato perché militante antifascista, Dax ama ancora, Dax lotta ancora. L'abbiamo visto scritto nei graffiti che hanno urlato al cielo di migliaia di muri, di tanti angoli d'Italia. Ama, di una passione infinita, di chi spende tutta la propria vita per ideali forti e belli. Il nome di Dax è il nome dell’antifascismo militante, che non si accontenta delle parate o di perpetrare solo se stesso ma che infiamma i cuori, che pulsa nella società, sogna e costruisce un mondo migliore, un mondo di libertà ed uguaglianza, un mondo senza oppressioni ed ingiustizie, perché oggi i fascismi negano le dignità e l’umanità e ogni lotta per restituirla ad un compagno, ad un fratello, ad un oppresso è antifascismo. Il nome di Dax è il nome di chi lotta contro ogni guerra imperialista, contro ogni razzismo. Dax ama ancora. Ama per coloro che non possono amare liberamente per l’oppressione di una deriva reazionaria che discrimina e vuol ostacolare i diritti di alcuni e alcune. L’anniversario della notte infame di Rozzano non è mai stata una celebrazione retorica e vuota. In questi anni siamo sempre scesi in piazza. Sin dai primi anni contro le guerre per il profitto e i Potenti, per gli interessi delle classi dominanti e dei militarismi. Erano gli anni delle bandiere pacifiste ai balconi, contro la guerra in Iraq, contro l'invasione dell'Afghanistan, contro tutti coloro che pensavano che dovessero dominare le bombe e gli eserciti, le atrocità e la violenza. Siamo scesi in piazza per il diritto alla casa e all’abitare, contro le leggi xenofobe e disumane che opprimono le sorelle e i fratelli migranti.

“il 20 luglio è segnato è un segnale / il 20 luglio per noi è l'introduzione alla guerra globale / ho studiato strade, tutta la cartina, ma ormai la Palestina è Genova e Genova in Argentina / dietro ho contadine in marcia dalla Francia / noi andiamo avanti, andiamo oltre i limiti / siamo un sole che sorge tra colori lividi / e nessuno può spegnere il sole / nessuno può imbrigliare sei miliardi di persone” (Assalti frontali)

Rassegnazione è paura e complicità. Contro la rassegnazione pensare l’impensabile. Contro la paura imparare il coraggio. Cospirare vuol dire respirare insieme. Viva Dax Libero e Ribelle... Così hanno scritto i compagni e le compagne di Dax per ricordarlo. E anche per ricordare lui non ci rassegniamo, non diverremo mai complici. Respiriamo insieme, splendiamo insieme sotto quel sole che è la lotta dei movimenti. E’ questa la Resistenza antifascista. I primi partigiani salirono nelle montagne per lottare contro il fascismo. Oggi la Resistenza è scendere nelle piazze, nelle strade, un compagno e una compagna che non s’infiammano d’amore e d’indignazione, che non lottano non sono compagni e compagne. E’ non tradire il movimento e la generazione del G8 di Genova, è non contribuire a spegnere il sole e ad imbrigliare miliardi di persone nelle gabbie del capitalismo europeo e mondiale. C’è chi dice che la sinistra è sparita e le sue ideologie son buone solo per i musei. C’è chi la sinistra la cerca e dice di non trovarla. Perché la cercano e la vogliono confinare nei palazzi e nei luoghi sbagliati. Ma la storia della sinistra non è la storia nauseante, traditrice, meschina, in cachemire e poltronismo, opportunismo e tradimenti che piace a loro. E’ la storia degli oppressi, dei vecchi sindacalisti anarchici, dell’antagonismo di ogni epoca, dei comunisti clandestini, degli impoveriti e dello straccio rosso di Pasolini raccolto dalla polvere e sventolato ad ogni latitudine. Dax fu assassinato nelle stesse ore di Rachel Corrie. Un filo rosso li unisce. La lotta contro ogni imperialismo e oppressione. Perché o si è internazionalisti o non si è compagne. La lotta kurda, nel sahara occidentale, palestinese, latinoamericana, di ogni popolo oppresso e resistente è la nostra lotta. Il nome di Dax, lotta di Dax è nobile, antica, profonda. E’ la stessa lotta degli scioperi delle mondine dell’Ottocento, dei senzatetto nei latifondi, di chi si è opposto alla bestia nazifascista, degli operai nei primi decenni della rivoluzione del capitalismo industriale. La sinistra dei compromessi, dei salotti romani, dei palazzi di regime, la sinistra che considera più importante l’accordo al ribasso del grido di dolore, di rabbia, di indignazione di chi viene avvelenato, oppresso, assassinato dal profitto, dalle mafie e dal capitalismo non è sinistra. 11 anni ma è oggi. Dax vive ancora, Dax lotta ancora. Antagonista, libero, ribelle. Ama, di una passione infinita, di chi spende tutta la propria vita per ideali forti e belli. Un caro compagno, Dino Frisullo, dal letto che lo teneva inchiodato e gli impediva di essere in piazza contro la guerra (inchiodato, e troppo presto strappato alla vita) scrisse che non aveva paura di morire, l'importante era suscitare ricordi forti e belli. E Dax ne ha suscitati di splendidi, di ricordi e sentimenti così forti e belli che hanno scavalcato l'infame notte e ancora oggi infiammano i cuori. Vive e lotta ancora, ama e amerà sempre. Nel popolo dei sognatori e dei ribelli. In una delle loro canzoni più belle i Modena City Ramblers cantano "Un giorno, guidati da stelle sicure, ci ritroveremo in qualche angolo di mondo lontano, nei bassifondi, tra i musicisti e gli sbandati o sui sentieri dove corrono le fate". Nella lotta dei compagni come Dax, dei militanti che non si arrendono e giorno dopo giorno costruiscono i loro sogni, guidati dalle stelle più luminose dei cuori veri e degli ideali appassionati, la musica dei poveri e il calore degli ultimi disegnano la magia più bella. A noi raccogliere il suo testimone o rinnegarlo…

Noi abbiamo l’allegria delle nostre allegrie.
E abbiamo anche l’allegria dei nostri dolori,
perché non c’interessa la vita indolore che la civiltà del consumo vende nei supermercati.
E siamo orgogliosi del prezzo di tanto dolore che per tanto amore paghiamo.
Noi abbiamo l’allegria dei nostri errori che mostrano la passione di seguire il cammino.
E abbiamo l’allegria delle nostre disfatte
Perché lottare per la Giustizia e la Bellezza vale la pena anche quando si perde.
E soprattutto abbiamo l’allegria delle nostre speranze.
In tempi di disillusione, quando la disillusione si è trasformata in articolo universale di consumo di massa.
Noi continuiamo credendo nei poteri luminosi dell’abbraccio umano
Grazie Dax, grazie di resistere.

Alessio Di Florio

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