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(Chi non occupa preoccupa)

Napoli: Sfratti a Marianella

camorra, degrato, annientamento e poi ci sono loro: gli amministratori locali

(7 Febbraio 2005)

Da poco erano apparse le prime luci dell’alba quando nella circoscrizione di Piscinola Marianella un nutrito gruppo di camionette dei carabinieri ha preso a stazionare in Piazza Marianella.

Alle ore 9:00, cominciando dal numero civico 3, sono iniziate le operazioni di sgombro di alcuni magazzini occupati, ma gli ufficili giudiziari, si sono trovati d’innanzi ad una drammatica condizione di indigenza.
Le famiglie che hanno occupato gli stabili comunali sono tutte poverissime.

La protesta è diffusa. Alcune donne urlano: “jatevenne, andate via”.
Antonio Di Vaio, occupante di un locale sostiene: “Questi magazzini li abbiamo trovati in condizioni di abbandono totale, abbiamo dovuto ripulirli dalle siringhe di droga e da ogni genere di immondizia.
Ci domandiamo perché vogliono sgombrarci, quando poi esistono altri locali a pochi metri da qui tenuti in stato di abbandono.
Qui facciamo fatica a mettere il piatto a tavola, e se ci cacceranno, andremo fuori alla stazione dei carabinieri per chiedere di essere arrestati. Almeno in cella avremo un pasto caldo”.

I magazzini sono presenti sul territorio dal 1980 ma non sono mai stati utilizzati e nel corso degli anni sono stati vandalizzati.
Molto spesso erano usati come comodi rifugi dalla malavita organizzata. Sicuramente il fatto che alcune famiglie abbiano preso ad abitare in una zona abbandonata ha sottratto spazio alla camorra, sostengono alcuni abitanti del quartiere. Intanto durante le operazioni di sfratto i bambini sono terrorizzarti.

La presenza delle forze dell’ordine è notevole. Una ragazza, Antonella Sallustro si barrica in casa.
Ha vicino una bombola del gas e in mano un accendino, è incinta e non vuol essere cacciata. Nelle altre case ci sono invalidi e ragazzi portatori di handicap. La situazione è tragica anche perché la temperatura è gelida ed in molti tra i bambini presenti nelle case sono ammalati.
L’ufficiale giudiziario decide di concedere una proroga.

Sul luogo è presente un esponente del Partito della Rifondazione Comunista, Nicola Nardella che sostiene: “Se le Istituzioni hanno deciso di assumere la disponibilità dei locali per avviare progetti di sviluppo nel territorio è giusto che trovino prima una soluzione abitativa per tutta quella povera gente che è costretta dall’indigenza ad andare ad occupare uno stabile, nella stragrande maggioranza dei casi, semplicemente per avere una tetto sotto cui ripararsi dal freddo.
Lo sviluppo per tutti non può avvenire a danno dei soggetti socialmente più sofferenti a cui si nega di fatto la possibilità ad una abitazione”.

Partito della Rifondazione Comunista
Circolo “NESTOR CERPA CARTOLINI” A.O. MONALDI
Il segretario
Salinas Raffaele

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