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CONCLUSA A VITERBO LA "SETTIMANA CONTRO IL RAZZISMO":
TUTTO E' ANCORA DA FARE

(23 Marzo 2014)

Si è svolto la mattina di domenica 23 marzo 2014 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di denuncia sul razzismo oggi in Italia e di proposta delle principali cose che è assolutamente necessario e urgente fare per contrastare la violenza razzista e per ripristinare nel nostro paese la legalità costituzionale e il rispetto dei diritti umani fondamentali.
L'incontro di riflessione ha concluso le iniziative viterbesi per la decima "Settimana d'azione contro il razzismo", l'iniziativa promossa in Italia dall'Unar (l'Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali, presso il Ministero delle Pari Opportunità) che quest'anno si è svolta dal 17 al 23 marzo, con riferimento alla "Giornata mondiale per l'eliminazione delle discriminazioni razziali", giornata istituita dall'Onu che si celebra in tutto il mondo il 21 marzo nella ricorrenza del massacro di Sharpeville commesso dal regime razzista sudafricano il 21 marzo 1960.
Nel corso dell'incontro è stata anche integralmente letta e commentata la "Carta di Lampedusa" sottoscritta il primo febbraio 2014 da vari movimenti antirazzisti, di solidarietà e di difesa dei diritti umani.
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Il responsabile della struttura nonviolenta viterbese, Peppe Sini, concludendo l'incontro ha evidenziato come questa settimana di iniziative in Italia non abbia prodotto risultati apprezzabili; ed anche a Viterbo non si sia andati oltre alcuni pur utili momenti di riflessione, di confronto e di chiarificazione, la diffusione di documentazione, e la formulazione di alcune richieste e proposte alle istituzioni cui non sono seguiti adeguati atti concreti da parte di esse.
La situazione italiana è gravissima: le misure razziste tuttora vigenti costituiscono dei veri crimini contro la Costituzione, dei veri crimini contro l'umanità.
Occorre una vera e propria insurrezione morale nonviolenta del popolo italiano in difesa dei diritti umani e della legalità costituzionale; occorre un vero e proprio risorgimento delle istituzioni democratiche contro la scellerata violenza razzista; occorre che lo stato italiano torni ad essere uno stato di diritto rispettoso della sua stessa legge fondamentale, la Costituzione della Repubblica Italiana.
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Per l'ennesima volta le persone partecipanti all'incontro hanno ribadito la richiesta che siano finalmente immediatamente abolite in Italia tutte le scellerate misure razziste che violano la Dichiarazione universale dei diritti umani, che violano la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea, che violano la Costituzione della Repubblica Italiana.
Per l'ennesima volta in particolare le persone partecipanti all'incontro hanno espresso sostegno all'iniziativa affinché i Consigli comunali deliberino l'attribuzione della cittadinanza onoraria ai bambini nati nel territorio comunale da genitori non cittadini italiani ed ai bambini nati in Italia - anche se non nel territorio comunale - da genitori residenti nel territorio comunale non cittadini italiani; deliberazioni che siano di impulso al Parlamento affinché legiferi finalmente che chiunque è nato in Italia è ipso facto cittadino italiano.
Per l'ennesima volta le persone partecipanti all'incontro hanno espresso altresì sostegno all'appello ai parlamentari per un necessario e urgente impegno legislativo che abolisca i campi di concentramento; abolisca le deportazioni; abolisca il favoreggiamento da parte dello stato della riduzione in schiavitù; faccia cessare le morti nel Mediterraneo, consentendo di giungere in Italia in modo legale e sicuro.
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Il razzismo è un crimine contro l'umanità.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignità, alla solidarietà.
 
Viterbo, 23 marzo 2014
 

Il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo

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