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NELL'ANNIVERSARIO DEL MARTIRIO DI OSCAR ROMERO

(24 Marzo 2014)

oscaromero

Oggi, 24 marzo, ricorre l'anniversario dell'uccisione di monsignor Oscar Romero, avvenuta a San Salvador nel 1980.
Il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo lo ricorda ancora una volta come uno strenuo difensore degli oppressi, un indimenticabile maestro di nonviolenza.
Nel ricordo di Oscar Romero, nel ricordo di tutte le vittime della violenza e di tutte le persone che hanno lottato per la dignità umana, la solidarietà e la liberazione dell'umanità, prosegua - con la forza della verità, con la scelta della nonviolenza - la lotta contro tutte le ingiustizie, le oppressioni e le violenze; prosegua la lotta per la pace e la giustizia, per difendere e promuovere la vita, la dignità e i diritti di tutti gli esseri umani.
*
Oscar Arnulfo Romero, nato nel 1917, arcivescovo di San Salvador, voce del popolo salvadoregno vittima dell'oligarchia, della dittatura, degli squadroni della morte. Muore assassinato mentre celebra la messa il 24 marzo 1980.
Tra le opere di Oscar Romero: Diario, La Meridiana, Molfetta 1991; Dio ha la sua ora, Borla, Roma 1994.
Tra le opere su Oscar Romero: AA. VV., Il vescovo Romero, martire della sua fede, per il suo popolo, Emi-Asal, Bologna 1980; AA. VV., Romero... y lo mataron, Ave, Roma 1980; James R. Brockman, Oscar Romero: fedele alla parola, Cittadella, Assisi 1984; Placido Erdozain, Monsignor Romero, martire della Chiesa, Emi, Bologna 1981; Abramo Levi, Un vescovo fatto popolo, Morcelliana, Brescia 1981; José Maria Lopez Vigil, Oscar Romero. Un mosaico di luci, Emi, Bologna 1997; Ettore Masina, Oscar Romero, Edizioni Cultura della Pace, S. Domenico di Fiesole 1993 (poi riedito, rivisto e ampliato, col titolo L'arcivescovo deve morire, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1995); Anselmo Palini, Oscar Romero. "Ho udito il grido del mio popolo", Ave, Roma 2010; Jon Sobrino, Monsenor Romero, Uca, San Salvador 1989.
*
Alleghiamo un testo in memoria di Oscar Romero già pubblicato più volte sul notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza è in cammino".

Viterbo, 24 marzo 2014

* * *

PER OSCAR ROMERO

Prima di essere Romero Romero
non era ancora Romero. Tutti
dobbiamo divenire ciò che siamo
e che non siamo finché non ci troviamo
a quell'antico bivio della scelta.

Era Romero uomo di fede
ma la sua fede non era ancora
la fede di Romero, prima occorse
che quella fede nella fede lo trovasse
gliela recasse un popolo piagato.

Così dall'astratto al concreto
dicono certi antichi dottori
muovesi il mondo, il mondo vecchio e stanco
così si mosse anche Oscar Romero
muovendo incontro a verità e martirio.

Dicono: cosa si può fare? Nulla.
E dicono anche: cosa
si può fare? Tutto.
E non è vero. Ma quel che è da fare
tu fallo, e così sia.

Sotto lo sguardo degli assassinati
Oscar Romero incontrò se stesso
sotto lo sguardo degli assassini
incontrò se stesso Oscar Romero.

Viene sempre quell'ora inesorabile
in cui devi levare la tua voce.
Tu non vorresti, vorresti restare
nel silenzio che sa molte lusinghe
molti segreti, e molti pregi reca.
Ma viene sempre l'ora della voce.

Venne quell'ora per Oscar Romero
a rivelargli il volto e il nome suo
venne quell'ora recata dal silenzio
degli assassinati e recata dal silenzio
degli assassini, e giungi al paragone.

Prese ad un tempo la parola e la croce
e messosi alla scuola degli scalzi
ne fu più che avvocato, compagno.
Sapeva anche lui dove quella portava
strada, sapeva anche lui quale suono
avrebbe spento un giorno la sua voce.

Come chiodi che secco un martello
nel legno batte e conficca, il colpo
della pallottola irruppe nel suo corpo
fatto legno, fatto vino, fatto croce
fatto pane, fatto luce, per sempre
raggiunse Romero Romero, ormai voce
per sempre dell'intera umanità.

Il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo

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