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Oscar Romero

Oscar Romero

(13 Settembre 2011) Enzo Apicella

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    NELL'ANNIVERSARIO DEL MARTIRIO DI OSCAR ROMERO

    (24 Marzo 2014)

    oscaromero

    Oggi, 24 marzo, ricorre l'anniversario dell'uccisione di monsignor Oscar Romero, avvenuta a San Salvador nel 1980.
    Il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo lo ricorda ancora una volta come uno strenuo difensore degli oppressi, un indimenticabile maestro di nonviolenza.
    Nel ricordo di Oscar Romero, nel ricordo di tutte le vittime della violenza e di tutte le persone che hanno lottato per la dignità umana, la solidarietà e la liberazione dell'umanità, prosegua - con la forza della verità, con la scelta della nonviolenza - la lotta contro tutte le ingiustizie, le oppressioni e le violenze; prosegua la lotta per la pace e la giustizia, per difendere e promuovere la vita, la dignità e i diritti di tutti gli esseri umani.
    *
    Oscar Arnulfo Romero, nato nel 1917, arcivescovo di San Salvador, voce del popolo salvadoregno vittima dell'oligarchia, della dittatura, degli squadroni della morte. Muore assassinato mentre celebra la messa il 24 marzo 1980.
    Tra le opere di Oscar Romero: Diario, La Meridiana, Molfetta 1991; Dio ha la sua ora, Borla, Roma 1994.
    Tra le opere su Oscar Romero: AA. VV., Il vescovo Romero, martire della sua fede, per il suo popolo, Emi-Asal, Bologna 1980; AA. VV., Romero... y lo mataron, Ave, Roma 1980; James R. Brockman, Oscar Romero: fedele alla parola, Cittadella, Assisi 1984; Placido Erdozain, Monsignor Romero, martire della Chiesa, Emi, Bologna 1981; Abramo Levi, Un vescovo fatto popolo, Morcelliana, Brescia 1981; José Maria Lopez Vigil, Oscar Romero. Un mosaico di luci, Emi, Bologna 1997; Ettore Masina, Oscar Romero, Edizioni Cultura della Pace, S. Domenico di Fiesole 1993 (poi riedito, rivisto e ampliato, col titolo L'arcivescovo deve morire, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1995); Anselmo Palini, Oscar Romero. "Ho udito il grido del mio popolo", Ave, Roma 2010; Jon Sobrino, Monsenor Romero, Uca, San Salvador 1989.
    *
    Alleghiamo un testo in memoria di Oscar Romero già pubblicato più volte sul notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza è in cammino".

    Viterbo, 24 marzo 2014

    * * *

    PER OSCAR ROMERO

    Prima di essere Romero Romero
    non era ancora Romero. Tutti
    dobbiamo divenire ciò che siamo
    e che non siamo finché non ci troviamo
    a quell'antico bivio della scelta.

    Era Romero uomo di fede
    ma la sua fede non era ancora
    la fede di Romero, prima occorse
    che quella fede nella fede lo trovasse
    gliela recasse un popolo piagato.

    Così dall'astratto al concreto
    dicono certi antichi dottori
    muovesi il mondo, il mondo vecchio e stanco
    così si mosse anche Oscar Romero
    muovendo incontro a verità e martirio.

    Dicono: cosa si può fare? Nulla.
    E dicono anche: cosa
    si può fare? Tutto.
    E non è vero. Ma quel che è da fare
    tu fallo, e così sia.

    Sotto lo sguardo degli assassinati
    Oscar Romero incontrò se stesso
    sotto lo sguardo degli assassini
    incontrò se stesso Oscar Romero.

    Viene sempre quell'ora inesorabile
    in cui devi levare la tua voce.
    Tu non vorresti, vorresti restare
    nel silenzio che sa molte lusinghe
    molti segreti, e molti pregi reca.
    Ma viene sempre l'ora della voce.

    Venne quell'ora per Oscar Romero
    a rivelargli il volto e il nome suo
    venne quell'ora recata dal silenzio
    degli assassinati e recata dal silenzio
    degli assassini, e giungi al paragone.

    Prese ad un tempo la parola e la croce
    e messosi alla scuola degli scalzi
    ne fu più che avvocato, compagno.
    Sapeva anche lui dove quella portava
    strada, sapeva anche lui quale suono
    avrebbe spento un giorno la sua voce.

    Come chiodi che secco un martello
    nel legno batte e conficca, il colpo
    della pallottola irruppe nel suo corpo
    fatto legno, fatto vino, fatto croce
    fatto pane, fatto luce, per sempre
    raggiunse Romero Romero, ormai voce
    per sempre dell'intera umanità.

    Il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo

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