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(2 Maggio 2012) Enzo Apicella
A Torino contestato Piero Fassino al corteo del primo maggio. La polizia interviene con una carica pesante e immotivata.

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    SI STA COSTRUENDO UN REGIME

    (28 Aprile 2014)

    matterenz

    SI STA COSTRUENDO UN REGIME: CINQUE PUNTI DI RIFLESSIONE OFFERTI ALLA RIFLESSIONE DI TUTTA LA SINISTRA E, IN PARTICOLARE, ALLE COMPAGNE E AI COMPAGNI CHE STANNO PROMUOVENDO IL “CONTROSEMESTRE EUROPEO”.
    1) Una prima riflessione assolutamente schematica: attorno all’inquietante figura di Matteo Renzi si sta costruendo un vero e proprio regime. L’ex-sindaco di Firenze per di più è contornato da uno staff composto di persone arroganti e presuntuose che trovano anche i loro epigoni negli amministratori locali che stanno seguendo lo stesso schema d’approccio alla politica. Stiamo assistendo a una vera e propria “curvatura autoritaria” basata essenzialmente su di una manipolazione di massa attuata attraverso l’utilizzo di una forma di pressoché totale asservimento dei mezzi di comunicazione di massa che avvalorano la mistificazione di considerare le “primarie” del PD quale momento di legittimazione popolare. Di questi tempi può non servire più la violenza per costruire il fascismo. Bastano – appunto – la menzogna e l’inganno:
    2) La costruzione di questo regime può essere inquadrata, sul piano dell’analisi più complessiva, all’interno degli effetti devastanti provocati dalla gestione del ciclo capitalistico dall’ondata neo-liberista degli anni ’80 del XX secolo e che in Italia ebbe la sua prima concreta espressione nel documento della P2 (1975) e nell’azione del governo Craxi (1983-1987), cui seguirono gli anni del maggioritario, l’avvento di Forza Italia e di Silvio Berlusconi, la sostanziale omologazione del centrosinistra a quel modello. Sulla base della spinta neo-liberista è stata costruita la direzione economico – politica dell’Unione Europea e costruiti i famigerati “Trattati”. Inutile elencare il dettaglio di questa vera e propria “macelleria” politica e sociale: impoverimento di massa; disoccupazione generalizzata; abolizione dei diritti dei lavoratori; chiusura dello stato sociale; sfruttamento selvaggio del territorio e dell’ambiente naturale a fini speculativi; aumento abnorme delle diseguaglianze economiche e sociali. Un vero e proprio fenomeno di “arretramento storico” che avviene mentre si sta realizzando il disegno di riduzione degli spazi di democrazia sulla linea strategica della riduzione al minimo della domanda sociale e del ruolo dello Stato;
    3) L’ulteriore elemento fondativo di questa prospettiva di “regime” riguarda le riforme costituzionali rivolte, ancora una volta, a limitare il ruolo dei consessi elettivi, in ispecie la centralità del Parlamento in favore di meccanismi di tipo presidenzialista frutto delle logiche della personalizzazione e della governabilità senza principi e una legge elettorale liberticida;
    4) In questa situazione è necessario e urgente costruire insieme opposizione e alternativa, prendendo atto (finalmente!) dell’assenza di un soggetto politico in grado di avviare un’efficace azione politica. Abbiamo già accumulato eccessivi ritardi che non possono più essere tollerati. Anche in questo caso tratteggiare i dettagli sui quali intrecciare il discorso dell’opposizione con quello dell’alternativa appare superfluo: si tratta di partire da una proposta di aggregazione dei soggetti che soffrono delle contraddizioni più stridenti a partire da quella di classe elaborando un progetto di società che tenga conto delle esigenze di democrazia e delle istanze sociali. Tornano a galla, inaspriti ed enfatizzati, tutti gli interrogativi prodotti dal ‘900 e dalla storia del movimento operaio. Abbiamo il dovere di tentare di riprendere la strada di una risposta possibile, comprendendo che la storia è tutt’altro che finita, come dimostrano le tante situazioni di conflitto e di difficoltà presenti a livello globale. Per restare nel ridotto recinto di quello che definimmo “caso italiano”, è indispensabile, ancora, sviluppare un punto di chiarezza: il monopolio dell’opposizione non può essere lasciato al Movimento 5 Stelle, un movimento che porta avanti – da un lato – un’azione politica fondata sul personalismo e sull’uso di meccanismi di tipo plebiscitario e – dall’altro – collocandosi sul terreno economico- sociale sostanzialmente all’interno del sistema, nella sua versione più subdola e “moderna”.
    5) I soggetti che stanno lavorando a costruire il “Controsemestre europeo” possono rappresentare un riferimento per l’apertura di un serio confronto nella direzione della costruzione di questo nuovo soggetto, capace di muoversi in autonomia, al di fuori da subalternità tatticistiche e visioni di tipo semplicemente elettorali. Fin d’ora occorre prendere atto dell’apertura di una nuova fase attorno alla costruzione di un regime autoritario. La proposta di costruzione di un adeguato soggetto politico dei comunisti e di chi si batte contro il capitalismo, soggetto che non esiste in Italia, è già stata avanzata nel corso di questi mesi in diverse sedi politiche e di riflessione intellettuale: si tratta di riprenderla e concretizzarla in un progetto sulla base del quale elaborare anche proposte organizzative e di aggregazione (sono state avanzate , al proposito, anche proposte inedite come quella del “partito consiliare”). Sta aprendosi un periodo di grande difficoltà, con seri rischi per la democrazia e di un ulteriore impoverimento nelle condizioni di vita di larghi strati sociali: sottovalutare questa prospettiva e rinunciare all’organizzazione politica della lotta sarebbe non solo colpevole negligenza ma una vera e propria responsabilità storica.

    Franco Astengo

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