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(11 Ottobre 2012) Enzo Apicella

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Napoli, Sab 10-05 / Presentazione de "L'anima e il muro" con Sante Notarnicola

(8 Maggio 2014)

preselanima

Sabato 10 Maggio - ore 19:00
Spazio Me-Ti (via atri 6 - angolo sorbillo, via dei tribunali)
Presentazione e reading del libro "L'anima e il muro"
Incontro-dibattito con l'autore Sante Notarnicola

evento fb

«Non mi ci volle troppo tempo a capire che il foglio di carta sarebbe stato uno dei pochi strumenti che mi avrebbero consentito di non farmi seppellire nel buco nero dell’ergastolo. Dunque: poesia come strumento di agitazione. Poesia per comunicare in condizioni difficili. Poesia per rompere l’isolamento a cui vorrebbero costringere corpo e cervello. Poesia come difesa dall’abbruttimento della prigione. Poesia per amare ancora»

«Operaio, comunista, bandito, carcerato, scrittore, poeta».

L'intera vita di Sante Notarnicola è percorsa da un unico filo rosso: la scelta, generosa e senza sconti, di essere prima di tutto un militante comunista: da emigrante in fuga dalla miseria del Sud Italia reduce dal ventennio fascista e dalla guerra, da operaio nel polo industriale torinese, da compagno attivo nei circoli di operai ed ex partigiani, da detenuto negli anni durissimi del carcere.

Un portato che è già di per sé uno squarcio importante su anni troppo spesso ridotti a “cronaca nera”, resi deforme, mutilati - quando non taciuti del tutto - spogliati di senso dal racconto della Storia ufficiale. Anni attraversati da una splendida stagione di lotte che ha migliorato le condizioni di vita di migliaia di donne e uomini oppressi, in grado di dare peso e vigore alle parole e alle rivendicazioni che si diffondevano veloci di assemblea in assemblea, nelle piazze, per le strade, nelle scuole e nelle università occupate, tra i consigli di quartiere e di fabbrica.

Lotte che hanno dovuto fare i conti con la più brutale repressione di tutti gli strumenti di cui gli apparati dello Stato e le forze reazionarie disponevano in quegli anni: la criminalizzazione, l’isolamento e le torture, i regimi carcerari “straordinari”.

Lotte che, allo stesso tempo, hanno saputo ricomporre e dare voce al fronte di chi, stanco di subire quotidianamente, finalmente vedeva comporsi sotto ai propri occhi la possibilità concreta di rovesciare questo sistema e costruire dalle sue macerie un orizzonte radicalmente diverso, più giusto.

È di questa storia che ci raccontano le poesie di Sante: della possibilità di riscatto e di emancipazione, della volontà ferma di non cedere alla brutalità del carcere o allo sconforto delle sconfitte e degli errori, del mettersi in discussione per ripartire, insieme e meglio di prima. Di una storia ancora viva nel tentativo costante di cambiare l'esistente e renderlo finalmente a misura d'uomo. Insomma, di una storia nostra.

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Dalla quarta di copertina:

Questa scelta antologica di poesie scritte durante un trentennio diventa l’occasione per una particolare scansione della storia d’Italia, perché questi versi oscillano, lenti o vorticosi, tra l’anima e il muro di tante prigioni.

Corredato di un ampio saggio introduttivo e di note che ne inquadrano la mole di rimandi alla cronaca e alla cultura di quegli anni che l’autore riversa sulla pagina, L’anima e il muro, duellanti senza pace, ne raccoglie i momenti principali. Sante Notarnicola ha attraversato il Novecento italiano da ribelle: operaio, bandito, carcerato.

I tre tempi della sua vicenda biografica sono scanditi dalla poesia, una vera e propria autobiografia in versi, contemporanea a quella generazione che ingaggiò una guerra senza esclusione di colpi con lo Stato lunga circa un ventennio. In disaccordo con la linea attendista del Pci negli anni Cinquanta, rompe con il Partito e seguendo un progetto di guerriglia diviene rapinatore con la famigerata Banda Cavallero. Arrestato nel 1967 e condannato all’ergastolo, prosegue e insieme inizia la sua vera attività politica.

Da allora, la Storia d’Italia s’incaricherà di fargli visita nelle varie patrie galere del suo lungo soggiorno. Notarnicola la accoglierà a suo modo: animando il movimento per i diritti dei detenuti sul finire degli anni Sessanta; conoscendo e confrontandosi con lo stato maggiore della lotta armata, dalle Br ai Nap a Prima Linea, tentando l’evasione e sperimentando sulla pelle il regime di articolo 90 nelle carceri speciali. Dopo vent’anni, otto mesi e un giorno si riaffaccerà alla vita esterna fino alla lenta estinzione della pena. Poesie di lotta e inni rivoluzionari, gridi muti di rabbia e squarci di lirismo nati in un contesto, come la carcerazione politica, dove la speranza della libertà è una quotidiana collettiva eucarestia o non è.

caunapoli.org

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