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10 Febbraio: il Giorno delle Smemoranze

il dissenso di una profuga istriana nei confronti del neo-nazionalismo italiano

(17 Febbraio 2005)

Quello che si dimentica di ricordare alla destra italiana e' il giudizio del Tribunale di Norimberga. I nazisti furono imputati del "crimine supremo" - quello di aver cospirato contro la pace.

Furono attenti gli alleati a non imputare ai criminali di guerra nazisti singoli, individuali crimini, per quanto nefasti - quali i genocidi, torture, campagne di pulizie etniche, azioni di terrorismi contro civili.

Impiegarono gli alleati gia' dal 1944 armate di giurisprudenti e legali per determinare quale fosse la vera responsabilita' criminale del nazifascismo. E si concordarono (Churchill della Gran Bretagna favoriva l'esecuzione sul posto dei criminali nazisti - una giustizia sommaria e pressoche' anarchica - era forse un "partigiano comunista" nel recondito del suo cuore imperialista?) su questo punto: la loro responsabilita' consisteva nell'avere pianificato la guerra preventiva a scapito della pace del mondo.

Tutto il resto - le miticizzate e reali foibe incluse - derivava da questo, diciamo, "peccato originale": il piano di sovvertire la pace.

Da questo piano nazifascista messo in moto nella seconda guerra mondiale contro il resto dell'umanita' nacque la resistenza antifascista - e di quello che si fece in essa non fu imputato nessuno a Norimberga, ne' si poteva imputare, perche' la resistenza e' un diritto umano, assicurato dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani delle Nazioni Unite (1948), la quale si basa sull'esperienza della seconda guerra mondiale ed ha come perno legale il giudizio del tribunale di Norimberga.

La destra italiana - e quella gente accaldata dal patetico giubilo di venire proclamate vittime nazionaliste nel Teatro Verdi di Trieste il 10 febbraio 2005, che e' la mia gente ma non lo e' siccome io sono in duplice esilio, essendo istriana profuga ma dissidente dal patriotismo italiano fasullo che inlividisce tuttora i miei "compatrioti" istriani, conducendoli, consapevoli o meno, a strumentalizzare una seconda volta la loro vicenda al servizio di un fascismo che li ha sempre traditi (se non sempre materialmente, perlomeno moralmente) - la destra italiana vuole dimenticare che il fascismo italiano si alleo' con il nazismo tedesco e che il nazismo tedesco fu condannato per avere lanciato contro il mondo "the scourge of war" (il flagello della guerra) - come definisce la carta delle Nazioni Unite qualsiasi guerra che non sia guerra di autodifesa.

Ora, che la resistenza - i singoli partigiani - abbiamo commesso crimini, non sta ne' di qua ne' di la'perche' non e' stata la resistenza a lanciare il "crimine supremo" e non si puo' percio' equiparare l'immenso crimine nazifascista (quaranta milioni di morti nella seconda guerra mondiale) con le rappresaglie locali di vendette o giustizie popolari che occorsero come conseguenza del "crimine supremo" - e, prima, nel nostro caso specifico, come conseguenza dei crimini dell'occupazione fascista dell'Istria (scusate, annessione!).

Ora, io credo pure come tanti attenti e veri storici dalle coscienze professionali pulite che quell'esagerazione scostumata della storia delle foibe sia la mitologia utile per difamare la resistenza. E mi ripugna. Mi ripugna in particolare perche' le foibe mi hanno toccato: mio nonno materno fu infoibato (come ho gia' riferito e mi scuso), per essere, non italiano, ma fascista. Avevo, pero' un altro nonno, quello paterno, nazionalista slavo degli anni venti condotto al suicidio dalle chiusure delle sale di lettura slave (i "narodni dom") che lui proponeva e sosteneva in paese, dalla probizione della lingua slava, dall'italianizzazione del suo cognome, dalla riduzione del suo commercio, dall'umiliazione di essere schiavo (sciavo) nella sua terra - e dall'imprigionamento del figlio per motti nazionalisti slavi.

E percio' non andro' mai nei teatri verdi ad inneggiare al neo-nazionalismo italiano - con due nonni morti violentemente, cosa avrei da ringraziare alla "madrepatria" italiana fascistoide? E poi adesso - in questo momento quando, contro la costituzione italiana, nata dalla resistenza, la madrepatria ne va in Iraq a fare li' quello che hanno fatto in Istria - ad aiutare a conquistare terre che non le appatergono e a sottomettere, umiliare, e privare di dignita' gente che non le ha mai fatto niente di male!

Ma sono mica scema!

Protesto contro il falso "giorno della memoria" - che e' infatti un giorno dedicato alla smemoranza storica, piu correttamente rinominato "il giorno della violenza alla storia." La storia e' come la scienza: deve distinguire tra il vero e il falso. Questa giornata non distingue tra la verita' e le esagerazioni della fandonia. Questa memoria sballata, che si sottrae al contesto storico e gonfia il numero delle vittime senza coscienza o vergogna, e' propaganda a buonprezzo, pagata con l'impotente silenzio dei tanti morti che non possono protestare. I colpevoli della loro morte - chiunque fossero personalmente - i veri colpevoli sono stati condannati a Norimberga.

Luciana Opassi Bohne
Assistant Professor of English Literature
University of Pennsylvania
Stati Uniti

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