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COMUNE DI ROMA CAPITALE: CONFERMATA LA MOBILITAZIONE E LO SCIOPERO DEL 14 MAGGIO DEL PERSONALE COMUNALE.

Copertura dell’astensione dal lavoro, indetta regolarmente e legalmente da Unione Sindacale Italiana Usi e da Usb.

(11 Maggio 2014)

Nell’ambito della giornata di mobilitazione e come collegamento delle vertenze in corso, LA MATTINA DEL 14 MAGGIO A PIAZZA DEL CAMPIDOGLIO, ALLE ORE 9 (NOVE) ASSEMBLEA PER LE LAVORATRICI E I LAVORATORI DIPENDENTI DEL COMUNE DI ROMA CAPITALE, con ASSEMBLEE INDETTE NELL’AMBITO DELLO STATO DI AGITAZIONE SINDACALE CITTADINO E PARTECIPAZIONE DELLE LAVORATRICI E DEI LAVORATORI DELLE SOCIETA’ ZETEMA, RISORSE PER ROMA, CANILI COMUNALI in affidamento, con delegazioni DALLA FARMACAP, DALLA ROMA MULTISERVIZI, DALL’AMA, COME MOMENTO DI UNITA’ DI LOTTA E SUA ESTENSIONE A CHI LAVORA NELLE AZIENDE PARTECIPATE, PUBLICHE O SU SERVIZI PUBBLICI DI COMPETENZA DELLA CAPITALE D’ITALIA, SU CERTEZZA SALARIALE, DIRITTI, DIGNITA’, SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO, PER CONTRASTARE GLI EFFETTI DANNOSI E PENALIZZANTI DELLE RISTRUTTURAZIONI, LIBERALIZZAZIONI DI SERVIZI, FUSIONI ED ESUBERI, TAGLI E DISAGI DEL DECRETO ENTI LOCALI E DEL “SALVA ROMA”.

L’Unione Sindacale Italiana, tra i promotori con Usb dello sciopero del 14 maggio 2014 del personale Comunale, l’unico legittimamente e legalmente indetto nel pieno rispetto delle leggi in materia di sciopero nei servizi pubblici essenziali, valuta negativamente la scelta delle segreterie di Cgil, Cisl, Uil di ROMPERE IL FORTE FRONTE COMUNE DI LOTTA che aveva unificato il personale capitolino, anche con la grande assemblea del 6 maggio, con la proclamazione in violazione palese dell’articolo 2, comma 2 della legge 146/90 e modificazioni e delle indicazioni (con deliberazioni datate 2003 e 2004) della stessa Commissione di Garanzia per l’applicazione della legge sugli scioperi nei servizi essenziali, di uno sciopero per il 19 maggio. Questo sciopero NON RISPETTA IL DIVIETO PER CHI LO PROCLAMA, DOPO GLI SCIOPERI PRECEDENTEMENTE INDETTI, DI UN INTERVALLO DI ALMENO DIECI GIORNI TRA UNO SCIOPERO E L’ALTRO.

Infatti, mentre non ci sono problemi per la regolarità dello sciopero del 14 maggio, ve ne sono invece per la “legalità” di quello del 19 maggio indetto da Cgil, Cisl, Uil, che tecnicamente la Commissione di Garanzia sugli scioperi definisce “rarefazione oggettiva” e che quindi potrebbe comportare sanzioni a chi aderisce allo sciopero del 19, in caso di apertura come avviene di solito, di procedura di infrazione con differimento della data o di revoca di scioperi indetti in violazione delle leggi che disciplinano il diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali, come quello del 19 maggio 2014. Si attende a giorni, infatti l’intervento dovuto, della stessa C.d.G.

Altra grave inopportunità delle segreterie confederali, è quella di non aver voluto (avendone tutto il tempo a disposizione dallo stato di agitazione da loro proclamato il 22 aprile) convergere in una giornata di mobilitazione unitaria del 14 maggio, coinvolgendo anche le decine di migliaia di lavoratori e lavoratrici delle aziende pubbliche e partecipate “a rischio”, superando logiche settarie e pregiudiziali ideologiche, indicendo invece uno sciopero il 19 maggio sia PER I DIRIGENTI (tra i quali anche coloro che, molto ben pagati, si stanno rifiutando di firmare le buste paga dei dipendenti, comprensive del SALARIO ACCESSORIO e VARIABILE sotto attacco) che per i dipendenti capitolini, con una “strana” commistione di interessi, tra coloro che dirigono e comandano e coloro che per un salario di “sopravvivenza”, erogano tutti i giorni i servizi alla cittadinanza e all’utenza.

ORA LA SCELTA E’ NELLE MANI DEI LAVORATORI E DELLE LAVORATRICI, per dare un segnale di svolta nelle vertenze in atto, unificare le lotte sulle condizioni comuni di lavoro, di servizio, di vita, riprendersi una dignità come persone, rispetto alle scelte della “casta sindacale”, per RIDARE FORZA E RIAPRIRE LE TRATTATIVE SU BASI CHIARE DI RIVENDICAZIONE COMUNE.

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