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(9 Aprile 2013) Enzo Apicella

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DIFENDERE I “BENI COMUNI”, LOTTARE CONTRO IL CAPITALISMO!

(17 Maggio 2014)

Volantino dei Giovani di Alternativa Comunista per la mobilitazione del 17 maggio a difesa dei beni comuni

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Da anni ormai i governi di tutti i colori hanno dichiarato guerra alla classe lavoratrice e ai cosiddetti “beni comuni” (acqua, ambiente, reddito, casa, ecc.). Il governo Renzi si situa in perfetta continuità con le precedenti legislature, avendo esso incrementato ancora di più la precarietà lavorativa (con il Jobs act), conservando i tagli che gli anni passati hanno devastato scuola e sanità, dando il benestare al prosieguo delle Grandi opere inutili com il Tav Torino-Lione e continuando a finanziare le banche, il grande padronato e le missioni di guerra all’estero mentre si approfondisce sempre di più l’austerity, in sintonia con quanto stabilito dalla Troika.

Però ci distanziamo anche dal resto dei movimenti in quanto non crediamo che il problema dell’austerity e delle privatizzazioni sia un problema di “scelta politica”: non si tratta di governi “cattivi” che hanno scelto queste politiche e a cui si possono contrapporre governi “onesti” che possano ripubblicizzare la ricchezza sociale. Il problema centrale è il sistema capitalistico, che rende necessarie le politiche di privatizzazione per valorizzare le enormi masse speculative prodotte in questi anni, operando allo stesso tempo tagli orizzontali per cercare di recuperare un margine di profitto distrutto da una crisi economica devastante. Non è una questione di “scelta politica”: è una questione molto più profonda e strutturale che tira in ballo il sistema nel suo complesso e non solo la sua attuale gestione (a cui nelle utopie del riformismo si possono contrapporre modelli differenti e più “umani” di gestione). Ecco perchè pur essendo in prima linea nelle lotte a difesa dell’ambiente, della casa, della scuola e dei servizi pubblici, contro le privatizzazioni e gli attacchi alla classe lavoratrice, a sostegno di un reddito sociale per precari e disoccupati, allo stesso tempo Alternativa comunista non vuole farsi intrappolare dalla facile retorica dei “beni comuni” per la quale è possible conservare spazi “liberi” dal mercato all’interno di un sistema che strangola tutto in nome del profitto privato: è la stessa retorica che ha fatto credere a milioni di italiani che porre una crocetta su una scheda referendaria fosse sufficiente ad avere l’acqua pubblica. Eppure nonostante il referendum del giugno 2012 sia stato fondamentale per fare emergere un chiaro orientamento anti-privatistico, nella sostanza i profitti privati si continuano a fare sull’acqua.

Per mettere fine a tutto questo dunque serve mettere in discussione il sistema nella sua totalità e per fare questo bisogna ripartire dalle lotte, di lavoratori, studenti, immigrati, famiglie sotto sfratto, unificandole su una piattaforma radicale e anticapitalistica e collegando i bisogni immediati della gente che scende in piazza con una prospettiva generale di superamento del sistema capitalistico e di trasformazione della società. Una prospettiva che, malgrado tutte le distorsioni novecentesche, per noi si chiama ancora Socialismo.

giovanidialternativacomunista.wordpress.com

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