">
il pane e le rose

Font:

Posizione: Home > Archivio notizie > Stato e istituzioni    (Visualizza la Mappa del sito )

La spada dell'Islam

La spada dell'Islam

(2 Settembre 2010) Enzo Apicella
La visita a Roma di Muhammar Gheddafi

Tutte le vignette di Enzo Apicella

costruiamo un arete redazionale per il pane e le rose Libera TV

SITI WEB
(Stato e istituzioni)

Stato e istituzioni:: Altre notizie

IL POPULISMO NELLA REALTA’ POLITICA ITALIANA: UNA NECESSARIA RIFLESSIONE SUL PIANO TEORICO

(18 Maggio 2014)

beppegri

Lo spettro del populismo volteggia sulle macerie della democrazia italiana assumendo le sembianze pericolose dei Renzi, Grillo, Berlusconi di turno, tre facce poste sullo stesso lato della medaglia corteggiate dai tristi corifei dei vecchi e nuovi protagonisti della propaganda mediatica. Gli interrogativi posti da questo stato di cose si collocano però ben oltre la contingenza politica e li ha posti con grande forza, pur nella giusta dimensione dubitativa Patrizia Turchi nel suo intervento “Scomparsa dei partiti e quindi delle fratture? Populismi e rappresentatività: due sistemi tra loro alieni” pubblicato anche sul blog: http://sinistrainparlamento.blogspot.it .

In quest’occasione, però, non si cercherà di rispondere a quel livello ma di riprendere i termini del tema “populismo” sul piano della teoria politica, anche per stabilire delle coordinate di carattere generale sulla base delle quali impostare il prosieguo di un dibattito che, a questo punto, appare assolutamente necessario perché non si arrivino a sottovalutare i rischi per la democrazia.

Rischi che si stanno davvero correndo, in una riedizione questa volta drammatica del “caso italiano”.

Il Populismo è un atteggiamento politico apparentemente favorevole al popolo, identificato nei ceti soci economici più umili e sovente culturalmente più arretrati, ma concepito in modo generico e velleitario che gli fa assumere un carattere del tutto demagogico.

Infatti, si suole adulare il popolo quale depositario di tutte le virtù politiche e sociali e difenderlo dai raggiri machiavellici di non meglio identificati “ceti dominanti”.

Chi si colloca in una dimensione di tipo populista svolge, in sostanza, una funzione adulatoria si sente in dovere di formulare proposte politiche atte a gratificare i desideri di rivalsa del popolo minuto, contrapponendoli alle elites.

A questo proposito si pensi alla vera e propria “furia iconoclasta” che accomuna Renzi e Grillo nell’idea di distruzione dei “corpi intermedi” dai sindacati, alle stesse associazioni imprenditoriali, fino al sistema delle autonomie locali e all’idea di cancellare il bilanciamento di poteri tra diverse istituzioni rappresentative anche a livello centrale, come nel caso del Senato.

Funzione adulatoria e “furia iconoclasta” insite nel populismo, che risultano, però, del tutto fuorvianti rispetto alla necessità di risolvere i problemi complessi di una società moderna.

Le proposte avanzate dai populisti, come abbiamo sicuramente verificato nel periodo in cui è stato Silvio Berlusconi a risultare centrale nell’attenzione dei “media” che stavano occupandosi del sistema politico italiano, svolgono esclusivamente una funzione strumentale, perché dirette a obiettivi di mera conquista e conservazione del potere, da parte di chi avanza tali proposte pretendendo di farlo presuntamente a nome del popolo.

In tal senso, allora, il popolo è assunto come mito per individuare un livello di confronto di tipo quasi irrazionale ed emotivo: si pensi , ad esempio, al tono tenuto da Grillo nei suoi comizi in piazza: tono molto diverso dalle sue più recenti apparizioni televisive o nel confronto con i gruppi parlamentari del suo movimento.

Il concetto di popolo nel populismo non è razionalizzato, ma piuttosto intuito o postulato apoditticamente.

Anzi se vi è chi scrive che il populismo è una “sindrome”, si può dire che al populismo non corrisponde un’elaborazione teorica organica e sistematica.

Elementi fondamentali del populismo appaiono essere così l’appello alla nazione (Renzi) e l’appello al popolo (Grillo e Berlusconi).

Per ritornare sul tema delle origini teoriche si può dire che il populismo si accompagna con un concetto di democrazia senza intermediazioni che si colloca in antitesi alla democrazia rappresentativa che si proietta, alla fine, su forme di vero e proprio fascismo.

Nella sostanza il soggetto politico più vicino agli atteggiamenti prevalenti attribuibili al populismo possono ben essere assegnati alle stesse categorie che, in altri tempi, generarono il fascismo: certo, oggi come oggi, le forme concrete potranno essere diverse ma i rischi, valutati appunto in questa sede sul piano teorico, ci sono proprio tutti ed è il caso di lanciare un vero e proprio grido d’allarme.

Franco Astengo

Fonte

Condividi questo articolo su Facebook

Condividi

 

Notizie sullo stesso argomento

Ultime notizie dell'autore «Franco Astengo»

3979