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Praga. Il convitato di pietra

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(8 Aprile 2010) Enzo Apicella
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SE IL 2 GIUGNO...

(1 Giugno 2014)

Se il 2 giugno è la festa della repubblica allora è la festa della Costituzione repubblicana che ripudia la guerra: e quindi è assurdo e criminale che lo stato italiano continui a partecipare alla guerra terrorista e stragista in Afghanistan; è assurdo e criminale che continui nel riarmo; è assurdo e criminale che resti in quell'alleanza massacratrice che è la Nato invece di chiederne lo scioglimento.
Se il 2 giugno è la festa della repubblica allora è la festa della Costituzione repubblicana che riconosce e difende la vita, la dignità e i diritti di tutti gli esseri umani: e quindi è assurdo e criminale che lo stato italiano continui a perseguitare i migranti con infami politiche razziste e schiaviste.
Se il 2 giugno è la festa della repubblica allora è la festa della Costituzione repubblicana che afferma l'eguaglianza di diritti: e quindi è assurdo e criminale che lo stato italiano continui ad essere complice dei poteri rapinatori, sfruttatori e usurai, del regime della corruzione e dei poteri mafiosi, del modo di produzione che privilegia la massimizzazione del profitto fino ad esercitare ogni violenza nei confronti degli esseri umani (ridotti a mera forza lavoro, esercito di riserva, mandria di consumatori) e della natura (considerata come scrigno di materie prime da rapinare, avvelenare ed esaurire senza scrupoli).
*
La repubblica è la cosa di tutti: il bene comune, la condivisione, la responsabilità.
La repubblica è la casa di tutti: la civile convivenza, la biosfera, la cura reciproca.
La repubblica è l'antifascismo in atto.
La repubblica è la nonviolenza in cammino.
*
Per festeggiare il 2 giugno occorre opporsi alla guerra, alle armi, a tutti i poteri armati, a tutte le uccisioni.
Per festeggiare il 2 giugno occorre opporsi al razzismo, alla discriminazione ed a tutte le persecuzioni.
Per festeggiare il 2 giugno occorre opporsi all'economia della schiavitù.
Per festeggiare il 2 giugno occorre opporsi alla rapina, alla devastazione e alla distruzione della natura.
Per festeggiare il 2 giugno occorre opporsi al potere maschilista e patriarcale che è la prima radice di ogni oppressione, di ogni violenza.
Vi è una sola umanità.

Viterbo, primo giugno 2014

Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo

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