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Alla "Repubblica delle Idee" opponiamo la Repubblica dei Lavoratori

(6 Giugno 2014)

Il giornale “La Repubblica” è la voce più asservita alle banche e ai ricchi industriali

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Il giornale “La Repubblica” è la voce più asservita alle banche e ai ricchi industriali tra tutti gli organi di stampa. Ha avallato tutte le bugie di Matteo Renzi in campagna elettorale, ha organizzato campagne di criminalizzazione mediatica nei confronti dei movimenti di lotta, mentre appoggiava in modo spudorato i gruppi neonazisti ucraini, ha sostenuto gli interessi di chi ha condannato per decenni le nostre terre a miseria e malattia ed ora pretende di fare la sua passerella nella nostra città, al fianco di Matteo Renzi.
CHI E’ RENZI? Un burattino che dietro il volto giovane del ‘cambiamento’ nasconde interessi economici collusi con l’alta finanza fiorentina ed israeliana e i padroni multimiliardari di Luxottica. Insomma, un fantoccio nelle mani di Confindustria.
IL ‘JOB ACT’ E LA TRUFFA DEGLI 80€ - Per garantirsi il successo elettorale, Renzi offre 80 euro ai lavoratori, ma nello stesso tempo, grazie al silenzio complice della stampa (La Repubblica in primis), taglia sanità e servizi pubblici e fa ricadere sulle spalle della povera gente il prezzo del suo massacro sociale ed economico. Con il ‘Job Act’ promette sviluppo e occupazione per i giovani, ma dietro lo sterile inglesismo si rivela quella che è una vera e propria macelleria del lavoro: altro che “occupazione”, Renzi ha destinato le nuove generazioni a povertà e precarietà, come dimostra il 61% di disoccupazione giovanile al Sud Italia, dato costantemente in crescita che non accenna a diminuire.

OPPOSITORI O COMPLICI? A fronte di tutto ciò, chi si traveste da oppositore resta totalmente immobile: Camusso e la direzione della CGIL restano al guinzaglio del padrone e salutano con gioia al trionfo elettorale del PD, rinunciando a qualsiasi forma di mobilitazione contro il Governo; Landini si affida alla Magistratura, la stessa che accusa di “terrorismo” i compagni NoTav, illudendosi che la legalità possa sostituirsi alla giustizia sociale; la sinistra riformista, da SEL a Rifondazione, dopo l’inganno della Lista Tsipras, annuncia già l’alleanza con il PD o i 5 Stelle, tradendo i lavoratori per l’ennesima volta. La svolta non può essere certo rappresentata dal Movimento 5 Stelle: nascosti dietro la solita farsa del “né destra né sinistra”, propongono un programma sociale compatibile al sistema del profitto oligarchico, invocando licenziamenti di massa, fomentando il razzismo e contribuendo a dividere il fronte degli sfruttati.

L’ALTERNATIVA - Il Partito Comunista dei Lavoratori si appella più che mai a tutte le sinistre politiche e sindacali perché facciano fronte comune in una seria azione di massa contro il padronato e contro il Governo Renzi, per costruire il fronte anti-capitalistico del lavoro. Il capitalismo ha fallito. Chiunque lo governa distribuisce miseria e sacrifici tra la gente, a vantaggio di una piccola minoranza di sfruttatori. Solo un governo dei lavoratori può liberare la società dalla dittatura dei capitalisti, in Italia e in Europa.



06/06/2014

Partito Comunista dei Lavoratori - Napoli
Sezione "Rosa Luxemburg

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