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«Ci vediamo l’11 luglio», a Torino contro il Jobs Act

(12 Giugno 2014)

Movimenti. Cresce la mobilitazione nel paese contro il vertice europeo sull’occupazione. Tra un mese nel capoluogo piemontese si riuniranno i premier e i ministri della gioventù Ue. «Ci saranno anche coloro che pagano l’austerità con l’impoverimento e la precarizzazione»

civediamo11

«Ci vediamo l’11», l’appello con­tro il ver­tice euro­peo sull’occupazione gio­va­nile pro­gram­mato a Torino il pros­simo 11 luglio, sta ispi­rando una mobi­li­ta­zione vir­tuale e mole­co­lare in molte città italiane.

Manca ancora un mese ma su twit­ter gli hash­tag #civediamol11 e #ren­zi­stai­se­reno riem­piono sem­pre più le «time­line», men­tre su face­book c’è una pagina omo­nima che rac­co­glie docu­menti, foto e imma­gini di una mobi­li­ta­zione con­tro la legge Poletti che pre­ca­rizza i con­tratti a ter­mine e la legge delega in discus­sione in par­la­mento che com­ple­terà il «Jobs Act», la pro­po­sta del pre­si­dente del Con­si­glio Mat­teo Renzi che esten­derà l’«Aspi» e la «mini-Aspi» ai coco­pro giu­di­cata del tutto insuf­fi­ciente per affron­tare una disoc­cu­pa­zione gio­va­nile al 46%, men­tre quella gene­rale ha rag­giunto il 13,6% nel primo tri­me­stre 2014.

Nella piat­ta­forma che ha con­vo­cato la mani­fe­sta­zione nel capo­luogo pie­mon­tese a cui par­te­ci­pe­ranno movi­menti da Ger­ma­nia, Gre­cia e Fran­cia non man­cano i rife­ri­menti al piano casa appro­vato dal governo Renzi con­si­de­rato un atto di guerra con­tro i poveri costretti ad occu­pare palazzi a causa dell’emergenza abi­ta­tiva e della disoc­cu­pa­zione di massa.

Il cor­teo è stato con­vo­cato a seguito di un’assemblea a Palazzo Nuovo, la sede delle facoltà uma­ni­sti­che a Torino, lo scorso 31 mag­gio. Cin­que­cento stu­denti, pre­cari, lavo­ra­tori, cen­tri sociali e sin­da­cati di base (Usb, Cub, Cobas) hanno redatto un appello con­tro «i capi dell’Europa che vogliono incon­trarsi per deci­dere del nostro futuro. Saremo pre­senti anche noi per imporre la voce di quanti non tro­vano rap­pre­sen­tanza den­tro que­ste isti­tu­zioni e ne pagano i costi col pro­prio impo­ve­ri­mento e la pro­pria precarizzazione».

Men­tre in rete con­ti­nua il lan­cio della mobi­li­ta­zione, e sui muri di molte città appa­iono gli slo­gan, è stato chia­rito il per­corso di avvi­ci­na­mento all’11 luglio. Nume­rose sigle (tra le quali Usb, Rifon­da­zione Comu­ni­sta, Ross@ e Rete dei comu­ni­sti) hanno indetto il 28 giu­gno una mani­fe­sta­zione nazio­nale a Roma «con­tro i dik­tat dell’Unione Euro­pea, per il lavoro, il red­dito, il wel­fare, il diritto all’abitare e con­tro la guerra alle porte dell’Europa». Nel frat­tempo si mol­ti­pli­cano i flash-mob e i blitz di protesta.

Ieri gli stu­denti della Rete della Cono­scenza hanno espo­sto lo stri­scione «Ses­sione estiva? Unico appello: l’11 luglio a Torino — ribal­tiamo il ver­tice». Lo slo­gan è apparso negli ate­nei di Bari, Salerno, Padova, Pisa, Roma Tor­Ver­gata e Sapienza, Urbino e Siena. Da ieri è attivo il sito www.ribaltiamoilvertice.it che rac­co­glierà le ini­zia­tive e i temi che saranno al cen­tro del «seme­stre sociale dei movi­menti» in anti­tesi a quello che Renzi vuole usare per «addol­cire», ma non abo­lire, l’austerità in Europa.

Roberto Ciccarelli, il manifesto

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