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"Incidenti"

(6 Novembre 2010) Enzo Apicella
Esplode la Eureco di Paderno Dugnano: sette operai feriti, quattro rischiano la vita. In Puglia tre morti sul lavoro nell'ultima settimana

Tutte le vignette di Enzo Apicella

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(Di lavoro si muore)

Strage di lavoratori. Domani a "Fuori TG" di RAI 3 si parla dei morti sul lavoro.

(22 Giugno 2014)

Domani nella trasmissione “Dopo TG” di RAI 3 intorno alle ore 12,25 ci sarà una puntata sulle morti sul lavoro dove ci saranno diversi ospiti in studio. Ci sarà anche un’ intervista che mi ha fatto Santo Della Volpe. In Studio sarà anche il giornalista dell’Espresso Michele Azzu e un dirigente dell’INAIL. Io parlerò dei dati che ho raccolto in questi anni, e del reale numero di morti sul lavoro che è molto più alto di quello che comunemente si pensi e che viene divulgato attraverso i media. Le sorprese non mancheranno, sia per il numero complessivo delle morti che per la categorie che hanno più vittime. Occorre innanzi tutto far comprendere che tutti quelli che muoiono lavorando devono essere considerati a tutti gli effetti morti sul lavoro e non un come accade adesso dove tante vittime che sono invisibili” per le statistiche ufficiali. Questo capita perché in tanti non sono assicurati all’INAIL per non essere assicurati da questo Istituto dello Stato, che ricordiamo fino alla noia monitora solo i propri assicurati. Occorre avere ben chiaro, e questo lo posso dimostrare con documenti alla mano che dov’è presente il Sindacato, in questo momento messo alla berlina da chi ci sta governando, che dov’è presente, le morti sono quasi inesistenti. Ma c’è una specie di “limbo”: molte grandi e piccole aziende appaltano il lavoro ad altre aziende artigiane nell’azienda committente stessa, o come accade sempre più spesso anche da lavoratori “presi in affitto” (una volta lo chiamavano caporalato) dove la Sicurezza non sanno neppure cosa sia, anche perché questi lavoratori sono precari e sottoposti ad ogni sorta di ricatto, anche sulla propria Sicurezza. Occorre una responsabilità diretta delle aziende appaltatrici anche su questi lavoratori. Poi esistono migliaia di lavoratori con partite Iva individuali che non figurano tra le morti sul lavoro in caso d’infortunio, sia se muoiono nelle aziende, sia che muoiono in itinere e sulle strade, spesso in questi casi vengono catalogati come incidenti stradali. Hanno assicurazioni che coprono poco, anche perché spesso prendono stipendi da fame e che in caso d'infortunio grave o mortali i familiari avranno problemi di sussistenza.. E’ incredibile che in un paese civile si sfruttino in un regime di semi schiavismo lavori che spesso coprono un lavoro dipendente a tutti gli effetti. Questi lavoratori sono ormai diversi milioni e occorre che la politica se ne occupi adeguatamente, ma purtroppo non c’è nessuno che abbia a cuore questi aspetti. Poi ci sono le centinaia di agricoltori schiacciati dal trattore di tutte le età, che spesso guidano trattori obsoleti che non dovrebbero essere assolutamente utilizzati nei campi, soprattutto in un territorio collinare come quello italiano. Dall’inizio dell’anno sono già morti complessivamente 80 morti così atrocemente e 70 da quando il 28 febbraio ho mandato una mail a Renzi, Poletti e Martina avvertendoli, in base ai dati raccolti negli anni che di lì a pochi giorni sarebbe ricominciata la strage e di fare una campagna informativa sulla pericolosità del mezzo.....Ma questo fa poco immagine. Tutto inutile. Stessa indifferenza che hanno avuto i loro predecessori. Gli agricoltori sono tutti gli anni oltre il 30% di tutti i morti sul lavoro. A oggi dall’inizio dell’anno i lavoratori morti SUI LUOGHI DI LAVORO sono complessivamente 276, con un aumento dell’8% rispetto allo stesso giorno del 2013. ALTRO CHE CALI, E’ così tutti gli anni, si parla sempre di favolosi cali, mentre in realtà il numero dei morti sui luoghi di lavoro è sempre simile. Solo se i cittadini e tutte le persone che hanno ancora un po’ di sensibilità e senso civile s’indignano possiamo costringerli a fare qualcosa per far diminuire queste tragedie dovute all’incivilità e all’indifferenza di chi ci governa. Invito tutti a guardare la trasmissione, così vi accorgerete di quanto sia grave il problema. Ma SOPRATTUTTO PARLA CON UN PARENTE O UN AMICO CHE USA IL TRATTORE, SE GLI VUOI BENE VIGILA E METTILO AL CORRENTE DEL PERICOLO MORTALE CHE CORRE. SALVAGLI LA VITA INFORMANDOLO, LO STESSO VALE PER GLI EDILI E PER CHI S’IMPROVVISA TALE, IN TANTISSiMI MUOIONO CADENDO DA UN TETTO, DA UN’IMPALCATURA (SE C’E) NON A NORMA. Date una mano all’Osservatorio, siamo solo volontari (io stesso sono un metalmeccanico in pensione) che vengono dal mondo del lavoro dipendente e che hanno a cuore la vita di chi lavora.

Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro.

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