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Da 60 anni, ogni giorno

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(8 Marzo 2010) Enzo Apicella
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Lettera aperta delle FARC ai governi ed ai popoli del mondo,

e in special modo dell’Europa, dell’Asia, dell’Africa e dell’America latina

(2 Marzo 2005)

Vi dirigiamo questo messaggio manifestandovi, in primo luogo, il nostro saluto rivoluzionario, bolivariano e patriottico. Tenendo in considerazione il fatto che nel mondo prende forza la lotta per la giustizia sociale, la convivenza pacifica, l’intendimento, la tolleranza e la ricerca di una vita migliore per i nostri popoli, vogliamo in quest’opportunità esprimere quanto segue.

La nostra Organizzazione guerrigliera è immersa nel torrente che forma l’immenso sforzo realizzato dai popoli, con l’intenzione di lottare per un obiettivo battezzato ‘Un Altro Mondo è Possibile’. Questo è il motivo per cui, di questi tempi, la ricerca dell’integrazione e dell’unità -nel nostro caso- dell’America Latina, ha come elemento fondamentale lo stabilire relazioni politiche e diplomatiche tra governi, partiti, organizzazioni sindacali, studentesche, contadine ed indigene, movimenti popolari ed ecclesiali e forze rivoluzionarie di tutta la Nostra Grande Patria America.

Incontri di carattere mondiale, continentale o relativi all’ambito di ogni paese hanno questo spirito, questa preoccupazione, quest’interesse. Ciò si sente nel clima dell’America Latina, dove sorgono nuovi leaders ai quali i popoli consegnano il timone del vascello affinché lo conducano con fermezza e decisione nella traversata verso la seconda, totale e definitiva indipendenza. Ricordiamo le parole di José Martí: ‘Non é che gli uomini facciano i popoli, sono i popoli che nel loro momento di genesi diventano vibranti e trionfanti in in uomo’.

Ogni giorno è più chiaro che per raggiungere quell’Altro Mondo Possibile è necessario sconfiggere la politica imperiale di dominazione, per aprire il cammino alla costruzione di un’America Latina come la sognarono il Libertador Simón Bolívar, José Martí, Morelos, Sandino, Farabundo Martí, San Martín, il Che, Allende, il Padre Roma, Frei Caneca, Artigas e tanti altri, che sono in attesa che tutti noi, uniti, si riprenda il sentiero da essi iniziato.

Per tali ragioni, nel quotidiano andare della nostra lotta, dedichiamo tutti i nostri sforzi a creare le condizioni per avanzare verso ciò che noi chiamiamo ‘la Nuova Colombia, in Pace e con Giustizia Sociale’. Ovviamente non possiamo smettere di bere dal torrente libertario che scorre per l’America Latina, conoscendo e studiando i processi che si danno in ogni popolo, giacché in Bolívar ci ritroviamo tutti. La nostra presenza nell’arena internazionale, dunque, é per apprendere ed al contempo far conoscere le nostre proposte nel campo politico, economico e sociale, stabilendo contatti con chiunque dimostri l’interesse di conoscere la nostra lotta, che tanti interrogativi suscita e che cerchiamo di chiarificare nelle nostre esposizioni, conferenze, riunioni ed iniziative in cui consegnamo materiali come documenti, lettere aperte, video, libri, riviste, musica, ecc. A questo lavoro diamo continuità stabilendo i più diversi contatti, che vanno da quelli di persona fino a quelli via elettronica, di grande utilità in questi tempi in cui le comunicazioni hanno fatto del mondo, e persino dello spazio, un fazzoletto.

Pertanto, é perfettamente comprensibile come il ritrovamento di documenti e materiali vari di carattere intellettuale o di propaganda, così come meccanismi e forme di comunicazione nelle mani di intellettuali, politici, partiti, parlamentari, organizzazioni e/o persone rivoluzionarie, non comprometta in assoluto la nostra Organizzazione con iniziative che altri popoli possono presuntamente realizzare perseguendo i loro obiettivi politici, dato che il nostro lavoro è esclusivamente incentrato nel dare a conoscere ciò che vogliamo per la Colombia e per cui lottiamo da oltre 40 anni.

Chi ignora che in Colombia esistono un regime politico sempre più violento ed un governo che fa del terrorismo di Stato e del sequestro il suo cavallo di battaglia, messo in piedi e mantenuto da un’oligarchia vendipatria e traditrice degli ideali e dell’opera del Libertador Simón Bolívar? E’ un’oligarchia, questa, prostrata di fronte all’Impero e che non da tregua nella sua violenza contro il popolo ed i rivoluzionari. Non smetteremo mai di denunciare ciò al mondo, né cesseremo di spiegare una realtà terrificante, trasformata in genocidio dai diversi governi.

Chi non sa che l’attuale inquilino della Casa de Nariño è un individuo carente di morale e di senso della Patria, senza principi e patologicamente ossessionato dalla guerra contro il popolo, un fascista che non sa di dialogo e convivenza pacifica e non ne vuole sapere, un bugiardo da quattro soldi che non merita il riconoscimento né gode dell’apprezzamento e del beneplacito della comunità internazionale?

E’ per questo che, oggi più che mai, continueremo a dare al nostro lavoro politico-diplomatico l’importanza che ha, perchè, come abbiamo già detto, ‘in Bolívar ci ritroviamo tutti’ e secondo il suo ideale un’altra America Latina é certamente possibile.

Montagne della Colombia, 20 febbraio del 2005

Attentamente,

COMMISSIONE INTERNAZIONALE delle FARC-EP

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