">
il pane e le rose

Font:

Posizione: Home > Archivio notizie > Stato e istituzioni    (Visualizza la Mappa del sito )

La scelta è tua

La scelta è tua

(4 Aprile 2011) Enzo Apicella

Tutte le vignette di Enzo Apicella

PRIMA PAGINA

costruiamo un arete redazionale per il pane e le rose Libera TV

SITI WEB
(Stato e istituzioni)

Stato e istituzioni:: Altre notizie

Grillo cala la maschera

Gli accordi con l'estrema destra e le aperture a Renzi

(25 Giugno 2014)

faragegr

A circa un anno di distanza dal successo alle elezioni politiche (febbraio 2013), il Movimento cinque stelle di Grillo e Casaleggio rimane nel quadro politico italiano come seconda forza (dietro il “nuovo” Pd di Renzi) ma con importanti cambiamenti sia nell'andamento elettorale sia nella definizione programmatica e politica. Cambiamenti, questi ultimi, che rappresentano un'accentuazione e un approfondirsi dei caratteri propri di questo partito, populisti e reazionari.

La disillusione elettorale e la batosta alle Europee
Il dato più evidente, all'indomani delle elezioni europee, è chiaramente la perdita, da parte del M5s, di ben due milioni di consensi. Un dato non indifferente se si pensa che l'obiettivo posto da Grillo era quello addirittura di superare il Pd e di attestarsi come prima forza del panorama politico italiano, in grado di ambire ad una prospettiva di governo. L'elemento interessante è capire che fine abbiano fatto questi due milioni di voti: dall'analisi dei flussi elettorali pare che questi voti perduti siano rientrati nel campo sempre più esteso dell'astensionismo. Infatti sicuramente non sono trasmigrati verso Berlusconi, sceso al 16,81%, né tantomeno verso Renzi che invece ha sfondato a destra sottraendo voti proprio a Berlusconi. Consensi dunque tornati nella schiera dell'astensionismo. Questo la dice lunga: nel febbraio 2013 il Movimento aveva sfondato soprattutto poggiandosi sulle delusioni recenti della sinistra radicale: molti di quegli elettori hanno compreso ora l'illusorietà del cambiamento “grillino” e sono tornati a non votare. Basta vedere cosa hanno combinato gli eletti grillini una volta giunti nelle stanze del Palazzo: assolutamente nulla di nuovo e radicale.

L'alleanza con Farage e l'approfondirsi del carattere reazionario del M5S
Ma ciò che interessa di più è vedere come si è definito il programma del Movimento nel corso di questo anno e soprattutto all'indomani delle ultime elezioni.
Scrivevamo nel febbraio dello scorso anno che era molto difficile caratterizzare nello specifico la politica grillina, per quanto indubbiamente partorita da un populismo reazionario che ha già mezzo secolo di vita. Oggi pensiamo che il programma di questo partito si sia indubbiamente chiarito nella direzione che avevamo già previsto (1). Accettazione delle logiche razziste della Turco-Napolitano e della Bossi-Fini, opposizione allo ius soli, totale accettazione delle logiche economiche dominanti, nessuna messa in discussione dell'economia dei banchieri (salvo qualche frase vuota).
Ma la ciliegina sulla torta è arrivata dopo le elezioni: Grillo e Casaleggio infatti hanno proposto un referendum-farsa sul loro blog per decidere a quale gruppo parlamentare europeo aderire. La scelta è stata molto... democratica e pluralista: da un lato l'Edf (Europa dela libertà e della democrazia) il gruppo degli euroscettici, dell'estrema destra più becera, e dall'altro l'Ecr (il gruppo dei Conservatori di cui fa parte Forza Italia). La “democratica” Rete ha compiuto la sua scelta: aderire all'Edf. Così Grillo entra nella squadra europea di Nigel Farage, leader dell'Ukip (Partito per l'indipendenza del Regno Unito), il partito di estrema destra inglese che ha raccolto in patria il 30% dei consensi, con una campagna elettorale dai toni razzisti e ultranazionalisti. Insieme a queste due forze, il peggio dell'estrema destra europea, dal lituano Ordine e giustizia (un nome, un programma) ai nazionalisti svedesi e cechi. I pasdaran del Movimento cercano in questi giorni di far passare l'Ukip come una forza democratica e tollerante ma basta vedere il programma del partito per accorgersi che si tratta della peggior specie di nazionalismo ed estremismo di destra: il partito vuole porre fine “all'immigrazione di massa e incontrollata” e congelare i visti per cinque anni; i permessi di soggiorno devono essere strettamente limitati a coloro che possono “portare chiari vantaggi alla popolazione e all'economia britannica”; chiede inoltre che l'accesso ai servizi pubblici sia limitato a chi ha già versato cinque anni di tasse; intende aumentare le spese per la difesa, oltre chiaramente a opporsi ai matrimoni gay (2).
Questa volta la scelta compiuta da Grillo e Casaleggio (dietro il paravento della mitologica “Rete”) è inequivocabile: la retorica del “né destra, né sinistra” non inganna più davanti all'adesione a questo gruppo parlamentare.

L'apertura a Renzi: altro che opposizione!
L'ennesima “sorpresa” è di qualche giorno fa: Grillo e Casaleggio aprono al governo Renzi sulla legge elettorale e chiedono un incontro per discutere su questa (però rigorosamente in streaming!). Chiaramente i ministri del governo hanno subito incassato l'apertura e si sono mostrati disponibili a incontrarsi con i 5 stelle. Questa è la prova definitiva, se mai ce ne fosse stato bisogno, che lo scopo di Grillo e Casaleggio non è certo quello di rovesciare il sistema, e nemmeno la tanto attaccata "casta politica", ma solamente quello di ritagliarsi uno spazio di influenza più o meno grande all'interno dello spazio politico e comunicativo italiano (pensiamo ai guadagni derivati dalla pubblicità sul blog, pubblicizzato anche nel logo stesso del partito).
C'è da augurarsi che queste scelte inequivocabili servano a quei settori di lavoratori che pure hanno creduto nel cambiamento promesso da Grillo per comprendere che non solo non va sostenuta ma va combattuta questa forza antioperaia e antipopolare. Per combattere realmente questo sistema e la corruzione che ne è parte inseparabile, è necessario impegnarsi per la ricostruzione di una sinistra di classe e di un partito rivoluzionario e operaio che possa realmente lottare per la distruzione del capitalismo e per la creazione di un governo dei lavoratori e per i lavoratori. In questo percorso il M5s rappresenta un ostacolo, un avversario, e come tale bisogna trattarlo: combattendolo in quanto forza che sta dall'altra parte della barricata, dalla parte dei piccoli e medi padroni, dalla parte del razzismo e del nazionalismo più reazionari.


Note
1) Rimandiamo all'articolo pubblicato sul nostro sito all'indomani del successo elettorale di Grillo-Casaleggio dello scorso anno: http://www.alternativacomunista.it/content/view/1793/47/
2) http://www.wicomwebspace.com/freefoundation/wp-content/uploads/2013/11/710-Programmi-elettorali-a-confronto-Regno-Unito-UKIP.pdf

Adriano Lotito - Pdac

Fonte

Condividi questo articolo su Facebook

Condividi

 

Notizie sullo stesso argomento

Ultime notizie dell'autore «Partito di Alternativa Comunista»

5787