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(Di lavoro si muore)

Amianto: La lotta paga. Riconosciuti anche gli ultimi 6 lavoratori esposti amianto

(29 Luglio 2014)

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Uno dei tanti presidi contro l'INAIL

Dopo anni di lotte con innumerevoli manifestazioni e proteste contro i dirigenti Breda, l’Inail e cause legali contro l’Inps, il contenzioso si è risolto favorevolmente per tutti i lavoratori, anche per quelli che avevano perso le cause contro l’Inps e in cui i giudici avevano applicato la decadenza (prescrizione). ANCORA UNA VOLTA LA LOTTA E LA RESISTENZA PAGA.
Anche gli ultimi sei lavoratori della Breda Fucine che avevano lavorato a contatto con l’amianto hanno ottenuto il certificato di esposizione amianto.
Con loro tutti i lavoratori che avevano fatto la domanda entro il 15 giugno 2005, sono stati riconosciuti.
A oggi sono centinaia gli ex lavoratori che tramite la lotta organizzata dal nostro comitato, hanno ottenuto i cosiddetti “benefici pensionistici” (meglio chiamarli risarcimenti, visto che chi è stato esposto all’amianto muore prima) previsti dalla legge 257 del 1992 sulla messa al bando dell’amianto.
Centinaia sono anche gli ex lavoratori esposti amianto e i loro famigliari che hanno ottenuto la sorveglianza sanitaria e le visite gratuite alla clinica del Lavoro di Milano e negli Ospedali della Regione Lombardia.
Decine sono i lavoratori e i loro famigliari che hanno ottenuto il risarcimento previsto dal Fondo Vittime Amianto che il nostro Comitato insieme con altre associazioni è riuscito ad ottenere.
Altre decine di ex lavoratori, ammalati a causa dell’amianto, hanno ottenuto il riconoscimento di malattia professionale dopo continue manifestazioni del Comitato contro l’INAIL per far valere un diritto che dovrebbe essere riconosciuto pacificamente dalle leggi.
La nostra lotta per la giustizia continua anche per quanto riguarda i nostri ex compagni di lavoro uccisi dalle sostanze cancerogene (amianto, cromo, ecc) in fabbrica e le loro famiglie.
Sono in corso diversi processi penali contro i dirigenti delle fabbriche che nulla hanno fatto per impedire gli omicidi e le gravi malattie contratte sui posti di lavoro di centinaia di lavoratori della Breda, Pirelli, Ansaldo e altre ancora, processi, in cui il nostro Comitato è stato ammesso come parte civile, e altri grazie al nostro Comitato si apriranno nei prossimi mesi.
In questi anni abbiamo combattuto contro nemici potenti. Contro la società che avvantaggia il profitto a scapito della salute e della vita Umana. Contro i padroni, le istituzioni, i partiti e i sindacati che dicevano che eravamo “estremisti” che volevano far chiudere le fabbriche, “terroristi” perchè spaventavamo la popolazione ingigantendo i pericoli dell’amianto e perché volevamo eliminare le sostanze cancerogene dai luoghi di lavoro e dal territorio non accettando la monetizzazione della salute, della vita umana e della morte, e anche contro l’indifferenza di chi girava la testa dall’altra parte facendo finta di “non vedere e sapere”.
Oggi grazie alle lotte di tante Associazioni e Comitati il clima è cambiato. La consapevolezza dei pericoli derivanti dall’amianto nel paese è aumentata. Ancora molto c’è da fare e questi risultati ottenuti grazie alla lotta e alla partecipazione attiva dei lavoratori e cittadini che non hanno mai delegato a nessuno, la difesa dei loro diritti e interessi indicano la strada da seguire.
Ora la lotta continua per attuare la prevenzione primaria, la messa in sicurezza del territorio, la bonifica dell’amianto su tutto il territorio nazionale e il risarcimento di tutti gli ex esposti alla fibra killer.
Oggi ci battiamo contro la prescrizione per gli infortuni e i morti sul lavoro e le malattie professionali e per il miglioramento della legge sull’amianto.
Giustizia per le vittime. Basta impunità agli assassini.



Sesto San Giovanni, 29 luglio 2014

Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio

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