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ROSS@ MOVIMENTO POLITICO: DAL CONCETTO ALLE FINALITA’, AI POSSIBILI SVILUPPI

(7 Settembre 2014)

rossdalconcetto

Al centro di un difficile e anche tormentato dibattito Ross@ sembra essersi assestata sull’autodefinizione di “Movimento Politico”.
Si è trattato di un confronto partito dall’idea di una associazione fra diversi soggetti .
L’associazione non era mai arrivata a decollare sul serio mentre andava mutandosi la composizione interna del soggetto ed emergevano realtà territoriali vivaci politicamente, presenti nelle lotte sociali e nella riflessione politica, cui – progressivamente – si può dire andasse stretta la stessa formulazione associativa originaria.
Si è cosi aperto progressivamente un confronto il cui sviluppo è stato per un non breve periodo frenato da quella che possiamo definire come quella “paura della politica” che sta attraversando l’intera sinistra dopo il disastroso andamento degli ultimi anni e da una buona dose di tatticismo che, senza peraltro che si comprendesse il vero oggetto del contendere, ha limitato il dibattito in funzione dello sviluppo di una soggettività organizzata che pure appariva, ed appare, necessaria a fronte della drammatica situazione in atto: stanno spostandosi i riferimenti a livello internazionale in ragione del presentarsi di pericoli di guerra, si afferma – all’interno del sistema politico italiano- un vero e proprio “blocco storico” di gestione capitalistica in funzione di una svolta autoritaria che non solo non viene contrastata ma addirittura – assunta – in funzione populistica e di antipolitica da una parte consistente di quella che fu “l’opinione pubblica” oggi ridotta a “pubblico”, cioè a spettatore cui è riservato l’onore di applaudire i protagonisti di una brutta stagione di intreccio tra personalizzazione e autonomia del politico.
Allo scopo di rappresentare un punto di riferimento di vera e propria “opposizione sistemica” che dovrebbe rappresentare la sua vocazione prioritaria nel raccordo possibile tra politico e sociale, Ross@ si è assestata, alla vigilia dell’Assemblea Nazionale del 5 Ottobre, su una formulazione organizzativa di “Movimento Politico” accantonando, almeno sul piano verbale, quella formula dell’Associazione che si era rivelata nel corso di questo anno e mezzo di attività del tutto negativa.
Diventa allora importante specificare al meglio il concetto proprio di “Movimento Politico”, le finalità, gli sviluppi possibili per un soggetto di questa natura.
Nella classificazione di Alberto Melucci, compilata nel 1977 e ancora adottata dai testi di scienza politica il Movimento Politico viene definito come il soggetto che persegue l’obiettivo di incidere sulle modalità d’accesso ai canali di partecipazione politica e di spostare così i rapporti di forza: appare evidente, anche per tranquillizzare i molti che hanno sollevato la questione che le “modalità d’accesso ai canali di partecipazione politica” riguardano il rapporto diretto con il “sociale” (ed i movimenti che da lì sono espressi) ben oltre il mero dato dell’eventuale rappresentanza istituzionale. Dunque nessuna sovrapposizione tra “movimenti sociali” e “movimento politico”, nessun esercizio arbitrario dell’autonomia del politico, ma connessione e interscambio nella proposta.
Non è possibile, però, come si è rilevato erroneamente in alcuni interventi confondere il movimento collettivo (per sua natura legato ad una istanza ben specifica e composto da chi si riconosce e ha interesse a questa istanza) e il “Movimento Politico”: ciò che distingue il “movimento collettivo” o “sociale” e il “Movimento Politico” è l’attività rivolta specificatamente all’arena politica, disponendo di una propria identità e di una propria linea di intervento.
Un “Movimento Politico” differisce da un “Partito” inteso in senso classico sia sotto l’aspetto della strutturazione (poi su questo punto le scuole di pensiero e i relativi metodi di applicazione risultano essere i più diversi) sia sotto l’aspetto della finalità relativa alla selezione del personale politico da proporre per cariche di governo e istituzionali.
Il “Movimento Politico” invece, ed è proprio questo punto che riguarda Ross@, deve saper realizzare l’inserimento delle proprie istanze (di carattere generale prima di tutto) nella sfera politica e di determinare la definizione di nuovi obiettivi.
Operando in questo senso e con questi propositi si verificherà la possibilità e la capacità di apertura di “finestre di opportunità” attraverso le quali definire gli sviluppi del soggetto nel passaggio ad una più compiuta definizione del “Movimento Politico” fino a determinarne la prospettiva di salto di qualità in Partito: una proposizione naturale non essendo stati ancora rilevati soggetti maggiormente adeguati dei Partiti per rappresentare politicamente le idee del cambiamento e le istanze sociali e della presenza istituzionale e politica.
Un “Movimento Politico”, come nella fattispecie “Ross@” si deve quindi porre al servizio di questa ipotesi, affrontando il tema nei modi e nei tempi che si renderanno oggettivamente necessari per le ragioni della propria crescita soggettiva, della maturità delle proprie istanze, del definirsi dei rapporti di forza.

Franco Astengo

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