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(4 Agosto 2012) Enzo Apicella

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    L’ALLARME DELL’ORGANIZZAZIONE METEOROLOGICA MONDIALE: IL TEMPO STA PER SCADERE

    (10 Settembre 2014)

    L’Organizzazione meteorologica mondiale ha lanciato l’allarme: “Il tempo sta per scadere, le leggi della fisica non sono negoziabili”.

    Il 2013 è stato l’anno più inquinato della storia e ventun organizzazioni del Nord e del Sud del mondo (in Italia Fairwatch) hanno sottoscritto 10 punti per evitare che i cambiamenti climatici in corso raggiungono un punto di non ritorno.
    Riassumiamo di seguito quello che può essere davvero considerato come un decalogo:
    1) E’ necessario contenere le emissioni annue climalteranti a 38 miliardi di tonnellate equivalenti di CO2 entro il 2020, per impedire che la temperatura del pianeta aumenti di più di 1,5 gradi;
    2) E’ necessario lasciare sotto terra o sotto il fondo dei mari almeno l’80% delle riserve fossili conosciute;
    3) Debbono essere messe al bando tutte le nuove esplorazioni ed estrazioni di combustibili fossili ( e di uranio) comprese, a maggior ragione, quelle effettuate con il fracking e il trattamento delle sabbie bituminose;
    4) La promozione delle fonti energetiche rinnovabili (Fer) va sottoposta a un controllo pubblico o comunitario cioè “partecipato”;
    5) Debbono essere promossi la produzione e il consumo locali di beni durevoli, evitando di trasportare da un capo all’altro del mondo quello che può essere fabbricato in loco;
    6) Va incentivata la transizione a una produzione agroalimentare di prossimità;
    7) Va perseguito l’obiettivo “rifiuti zero” e un’edilizia a basso consumo energetico;
    8) Il trasporto di persone e merci deve avvenire con sistemi di mobilità pubblici e condivisi;
    9) Nuova occupazione va creata finalizzandola alla ricostituzione degli equilibri ambientali, sia nel campo delle emissioni climalteranti che in quelle dell’assetto dei territori;
    10) Smantellamento e riconversione dell’industria e delle infrastrutture militari.

    Il documento delle ventuno organizzazioni conclude:
    “Questo modello industriale non è più sostenibile; occorre redistribuire la ricchezza oggi controllata dall’1 per cento della popolazione e ridefinire il benessere, che deve riguardare tutte le forme di vita, riconoscendo i diritti della Natura e di “Madre Terra”.

    Redazione di Perchè la Sinistra

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