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Osteria del Vaticano

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CONTRO OGNI OMOFOBIA

(15 Settembre 2014)

Nonostante la limitazione della libertà di manifestare imposta dal questore di Livorno a tutti coloro che lottano contro ogni discriminazione, nonostante la militarizzazione di tutto il lungomare, nonostante i controlli pretestuosi operati dalla polizia, che ha bloccato molte persone che volevano unirsi alla manifestazione contro l’omofonbia organizzata in Piazza S. jacopo in Acquaviva, ieri tante tantissime persone hanno manifestato affermando la libertà contro ogni oscurantismo.

Volantino distribuito ieri sera lungo il Viale Italia, per contestare la veglia dei fascisti tradizionalisti di Manif pour tous.

contromofob

CONTRO OGNI OMOFOBIA

La manifestazione omofoba promossa da un’associazione per la difesa della famiglia tradizionale e sostenuta dalla gerarchia clericale, dalla destra più retriva e dai fascisti rappresenta una provocazione per la nostra città.

La cosiddetta famiglia tradizionale è basata su una rigida gerarchia e sulla subalternità della donna, che sopperisce alle esigenze della riproduzione sociale. L’attacco economico e politico portato avanti in questi anni ai servizi sociali, all’assistenza, alla sanità, alla scuola, riporta all’interno della famiglia quei servizi che dovrebbero essere a carico della società, rafforzando ancora di più il ruolo dell’istituzione familiare tradizionale e l’ingiustizia sociale che essa rappresenta, basata sul sessismo e sulla gerarchia dei generi ben definiti nei loro ruoli. Ecco dunque che qualsiasi volontà di creare legami di affetto e di solidarietà che sfuggano all’impianto della famiglia tradizionale o che non siano riconducibili alla identificazione rigida dei ruoli legati al genere rappresenta qualcosa di incontrollabile, che sfugge al dominio e che va represso. Per questo motivo dietro alle campagne per la difesa della famiglia tradizionale troviamo razzismo, omofobia, fascismo.

Un ruolo particolare, nella difesa della famiglia tradizionale, è svolto da sempre dalla Chiesa cattolica, struttura gerarchica, retriva ed oscurantista, ostile a qualsiasi istanza di autodeterminazione. Da qualche tempo anche a Livorno assistiamo alla volontà della curia vescovile di dar voce alle istanze più tradizionaliste e retrive, spesso contigue ad ambienti neofascisti: a Livorno, con il consenso del vescovo si svolgono cerimonie dei cattolici tradizionalisti (ricordiamo la processione a Montenero del 2009 propagandata anche da Forza Nuova); nelle scuole pubbliche, per volontà della curia, è stata ripristinata la presenza dei preti per l’insegnamento della religione; i continui interventi del vescovo sulla politica cittadina e internazionale sono caratterizzati da toni aggressivi, mentre nelle gerarchie religiose assume sempre più potere Comunione e Liberazione, di cui un noto esponente si è candidato alle ultime elezioni amministrative sostenendo Nogarin al ballottaggio.

Quindi, se gli omofobi decidono di fare una comparsata a Livorno, se la questura vieta manifestazioni di protesta contro una presenza che è un’evidente provocazione questo può avvenire perchè nella nostra città c’è un terreno favorevole alle forze oscurantiste e reazionarie. E’ dunque quotidianamente che va svolta la battaglia contro la restrizione di qualsiasi espressione di dissenso, contro i blocchi di potere più o meno evidenti, per l’affermazione della libertà e dell’autodeterminazione, nelle relazioni sociali come in quelle personali, che devono essere libere da vincoli legali e da pregiudizi, per la costruzione di una società nuova, dove non sia presente nessuna forma di oppressione, economica, politica o
religiosa.

NÉ DIO, NÉ STATO, NÉ FAMIGLIA!

Federazione Anarchica Livornese
Collettivo Anarchico Libertario

Fonte

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